Lettera inviata da Modena il 15 agosto 1882. Pirotta ha visto le ultime bozze del lavoro sulla Flora del Modenese, apportando alcune correzioni e aggiungendo qualche dimenticanza. Pirotta riferisce di alcune piante trovate da Ferrari e da Penzig. Andrà all’Esposizione orticola di Torino.

Lettera inviata da Modena l’1 agosto 1882. Pirotta è dispiaciuto che sia andato a monte il progetto di essere collega di Gibelli a Pavia. Essendo quest’ultimo commissario al concorso di Pavia, Pirotta gli chiede notizie, onde potersi fare un’idea dell’esito del concorso. Ha esaminato un pacco di Ciperacee, Giuncacee ed Equiseti e ha pronto il manoscritto. Ritiene che la Flora del Modenese sarà pronta per la fine di agosto. Pirotta accenna ad alcune eventi disdicevoli accaduti all’Università.

Lettera inviata da Modena il 12 luglio 1882. Pirotta ha compiuto un’escursione sul Verdasco, nell’Appennino Modenese, dove ha raccolto note interessanti di natura botanica e geografica. Pirotta prende accordi con Gibelli per intraprendere una gita lungo il Po.

Lettera inviata da Modena il 26 giugno 1882. Pirotta è contento che il ministero abbia scelto Gibelli come membro della commissione che dovrà occuparsi, riunendosi a Napoli, dell’acquisto delle collezioni di Cesati. Pirotta ha avuto una discussione con Pantanelli, il quale sostiene, contro il parere generale, che in Toscana vi sono boschi di castagno sul calcare. Pirotta chiede a Gibelli di sentire da Pedicino, se sa qualcosa del concorso di Pavia, dove dovrebbe essere proposto come commissario dalla facoltà.

Lettera intestata “Stazione agraria sperimentale - Modena”, inviata da Modena il 13 giugno 1882. Non è ancora stata nominata la commissione per il concorso di Pavia, che dovrebbe essere nota entro fine mese. Pirotta comunica a Gibelli il titolo del testo di Hartig in cui sono presenti le figure delle metamorfosi regressive dei grani di amido. Pirotta ha scoperto che esiste una recentissima carta topografica del Modenese. Segue un elenco di piante proposto da Ferrari, che potrebbero essere raccolte per la Società Elvetica.

Lettera intestata “Regia Università Modena - Direzione Orto Botanico”, inviata da Modena l’1 giugno 1882. Pirotta ha terminato le lezioni e attende Gibelli a Modena. Ha saputo che non possono far parte della commissione concorsuale le Persone che hanno fatto una pubblicazione in collaborazione con uno dei concorrenti. Si chiede quale commissione verrà fuori. Pirotta è stato nominato dal ministero rappresentante nel Consiglio Direttivo della Stazione agraria.

Lettera inviata da Modena il 24 maggio 1882. Pirotta non è ancora riuscito a occuparsi delle Leguminosae, perché molto impegnato a completare il catalogo delle Piante del Modenese, il quale è però quasi terminato; pertanto gli sarà possibile dedicarsi quanto prima allo studio dei trifogli. Nel frattempo Pirotta invia a Gibelli un pacco di Trifolium che non ha ancora studiato, affinché li utilizzi per descrivere il fiore e il frutto, compito a lui spettante. Ferrari ha raccolto la quantità di Acorus richiesta da Gibelli. Si parla della composizione di vari terreni in cui viene coltivato il castagno.

Lettera inviata da Milano il 9 agosto 1876. Pirotta, che si trova a Milano presso un cugino, pensa di rifiutare l’offerta di Scarenzio di un posto nell’Italia meridionale, troppo lontano da luoghi di studio e di ricerca. Pavesi gli ha detto che gli sembrava una buona scelta, anche se a lui dispiaceva di perdere un bravo collaboratore. Garovaglio invece, con indifferenza e disprezzo, gli disse di fare quel che voleva, non importandogli di perderlo. Sarebbe pertanto disposto ad accettare il trasferimento a Modena da Gibelli, a lire 1000 come assistente, più 800 come insegnante al Liceo S. Carlo. Pirotta è addolorato per la morte della madre di Gibelli.

Lettera inviata da Modena il 19 maggio 1882. Pirotta manda a Gibelli le bozze del genere Rosa. Ha trovato la Phelipea Mutelii, parassita di Lamium maculatum, già trovata da Passerini nel Parmigiano. Anche alcune Carex, trovate da Pirotta e da Fiori, sono da aggiungere al catalogo.

Lettera intestata “Regia Università Modena - Direzione Orto Botanico”, inviata da Modena il 13 maggio 1882. Sono arrivate a Pirotta altre bozze del lavoro sulla Flora del Modenese. Elenca le famiglie su cui è ancora possibile fare correzioni o aggiunte. Pirotta ha deciso di partecipare al concorso di Pavia, perché, avendo dovuto rinunciare alle 1.500 lire annue della Stazione agraria, fa fatica con il solo stipendio di professore straordinario. Ferrari ha raccolto una trentina di esemplari di Acorus per la Società Elvetica. Cugini spera di vincere il prossimo concorso. Segue un elenco di quesiti, relativi soprattutto a sinonimie e località di raccolta di numerose piante.

Lettera inviata da Modena il 24 aprile 1882. E’ arrivata la notizia che il concorso di Pavia sarà per professore ordinario; sono pertanto deluse le speranze di Pirotta. La stampa del lavoro sulle piante del Modenese procede rapidamente. Ferrari ha ancora trovato alcune piante nuove.

Lettera inviata da Modena il 23 marzo 1882. Pirotta manda a Gibelli il manoscritto del catalogo delle piante del Modenese, affinché vi apporti le opportune correzioni; dopo di che si potrà procedere alla stampa. Assieme al manoscritto, vi sono alcuni esemplari di piante critiche; quelli unici dovrebbero essere restituiti. Pirotta è felice, perché il concorso a Pavia sarà per professore straordinario. Per di più la commissione è scelta dalla facoltà, dove lui è benvoluto.

Lettera intestata “Regia Università Modena - Direzione Orto Botanico”, inviata da Modena il 22 marzo 1882. Corre voce che Gibelli voglia trasferirsi a Pavia al posto vacante dopo la morte di Garovaglio. Se la voce non corrisponde al vero, Pirotta ambirebbe a quella cattedra, sempre che sia indetto un concorso per professore straordinario. Fiori ha mandato a Pirotta alcune piante, da aggiungere alla Flora del Modenese.

Lettera intestata “Regia Università Modena - Direzione Orto Botanico”, inviata da Modena il 18 marzo 1882. Pirotta ha ricevuto la notizia della morte di Garovaglio da Pavesi, che gli dice di “agire”. Pirotta chiede a Gibelli consiglio sul da farsi.

Lettera inviata da Modena il 17 marzo 1882. Pirotta manda a Gibelli parte del manoscritto. Ha avuto difficoltà a definire le località, specie quando non erano indicati il versante dello spartiacque appenninico e la sponda del Panaro e del Secchia. Purtroppo alla direzione della stazione agraria si vuole nominare un chimico, invece che un botanico. Pirotta spera che Miraglia non si lasci influenzare da Zanelli e Cocconi. Segue la descrizione delle alterazioni osservate da Pirotta sulle radici delle viti affette da “male nero”.

Lettera inviata da Modena il 6 marzo 1882. Pirotta è stupito che il municipio, pochi giorni dopo avere approvato la sospensione dei fondi alla stazione botanica, improvvisamente abbia deciso di approvarne il bilancio, deliberando altresì il pagamento degli arretrati. E’ possibile che a muovere le acque sia stato un lungo rapporto di Pirotta presentato al comune. Pirotta ha raccolto parecchi salici e cita a Gibelli altre piante rinvenute in varie zone del Modenese. Sta spulciando i lavori di Bertoloni, Caruel e Cecconi. Chiede a Gibelli se possiede il lavoro di Vitman del 1753, Istoria delle piante raccolte nell’Appennino modenese.

Lettera intestata “Regia Università Modena – Direzione Orto Botanico”, inviata da Modena il 20 febbraio 1882. E’ aperto il concorso per la direzione della Stazione agraria. Pirotta spera che vinca Cugini. Pirotta porge a Gibelli alcune domande su vari problemi riscontrati nel redigere la Flora del Modenese, in particolare per quanto riguarda l’esatta definizione del territorio indagato e la determinazione delle piante dubbie.

Lettera intestata “Regia Università Modena – Direzione Orto Botanico”, inviata da Modena il 7 febbraio 1882. Pirotta ritorna sulle scorrettezze di Bonizzi, commesse nel suo elenco della flora del Modenese [v. lettera n. 91bis.68]. Il personaggio d’altra parte è noto per analoghi scorretti comportamenti del passato. Sono insorti problemi per la Stazione agraria, soprattutto per l’opposizione di comune e provincia. Pirotta ha ricevuto il Compendio di Arcangeli; pensa che possa essere utile a molti.

Lettera inviata da Pavia il 27 luglio 1876. Pirotta è demoralizzato perché, assunto all’Orto Botanico di Pavia ormai da sette mesi, deve adattarsi a vivere con 50 lire al mese, lavorando almeno 12 ore al giorno, non essendogli ancora stato corrisposto lo stipendio di assistente. Scarenzio gli ha fatto sapere che non esiste al momento alcuna possibilità di trasferirsi in un liceo. Pirotta è pentito di non avere accettato la proposta di Gibelli: ora sarebbe suo assistente e professore di liceo a Modena.
Sulla stessa lettera è stranamente presente una seconda parte, datata 28 luglio 1876 ed intestata al “Vecchio del mio cuore”, firmata da Costanza [moglie di Gibelli] e da Camillo [uno dei due figli]. Vi si dice che la zia Nina [sorella di Costanza] sta benino: così ha affermato Dubini dopo il consulto. Costanza ha preparato una cassa per i libri e dice al marito di non preoccuparsi della casa, ché tutto va bene.

Lettera intestata “Stazione agraria sperimentale - Modena”, inviata da Modena il 12 gennaio 1882. Pirotta manda a Gibelli una quarantina di piante, che non è riuscito a determinare per mancanza di tempo. Restituisce i Rubus, di cui ha trattenuto qualche esemplare per l’Orto. Penzig ha ottenuto la libera docenza.