Lettera inviata da Genova il 12 agosto 1897, in cui Penzig riferisce a Gibelli che la famiglia Trevisan continua a tormentarlo affinché la aiuti a vendere le raccolte crittogamiche del defunto conte. Hanbury ha negato il finanziamento. Il senatore Brioschi ha promesso di fare pressione presso il Ministero, però ha bisogno di una lettera di iniziativa dei più illustri botanici ufficiali. Preparerà una circolare e la spedirà a Gibelli, che poi la presenterà ad altri botanici. Penzig è ancora in attesa di gran parte del materiale raccolto a Giava. C’è a Rapallo un suo amico, il pittore e briologo Max Fleischer, che verrà a trovare Gibelli a S. Margherita.
Cartolina postale inviata da Genova l’11 maggio 1897. Penzig comunica a Gibelli di essere felicemente arrivato dall’Oriente. Durante il ritorno ha ancora raccolto alcune bellissime piante all’isola di Ceylon e ne elenca alcune.
Lettera su carta intestata “R. Università di Genova – Istituto Botanico Hanbury” inviata da Buitenzorg il 6 dicembre 1896. Penzig dà a Gibelli notizie del suo arrivo ai tropici. Lo spettacolo è superiore ad ogni aspettativa. Treub lo ha accolto molto cordialmente. L’attrezzatura dei laboratori è stupefacente: c’è tutto! Si lavora al mattino a raccogliere e sistemare le piante; al pomeriggio la temperatura è troppo elevata per potere lavorare e pertanto si sta a dormire, anche perché ogni pomeriggio arriva il solito acquazzone torrenziale. Per il momento non ha ancora raccolto fuori dal giardino, dato l’enorme numero di piante presenti all’interno. Oltretutto ogni pianta è fornita di etichetta, mentre nella foresta non vi è ancora questa abitudine! Anche la fauna è molto varia, anche se di certi animali si farebbe volentieri a meno
Cartolina postale inviata da Genova il 16 ottobre 1896. L’erbario di Casaretto tarderà ad arrivare a Gibelli, perché Penzig sta facendo trattenere gli esemplari delle specie rappresentate da molti campioni. Le etichette originali, dopo essere state copiate, verranno mandate a Torino.
Lettera su carta intestata “R. Università di Genova – Istituto Botanico Hanbury” inviata da Genova il 9 ottobre 1896. Penzig ha imparato a imitare la firma di Gibelli, cosa che sarà utile quando gli presenteranno effetti cambiari della banca di Singapore o di Bombay Penzig ha già pronto tutto l’occorrente per trasportare a casa “mezzo orto” di Buitenzorg.
Lettera su carta intestata “R. Università di Genova – Istituto Botanico Hanbury” inviata da Genova il 28 settembre 1896. Penzig è molto preoccupato perché non riesce a trovare un sostituto per sei mesi, quando è in viaggio a Giava. Buscalioni verrebbe volentieri, però Gibelli si oppone al trasferimento. Penzig lo supplica di concedergli il permesso.
Lettera su carta intestata “R. Università di Genova – Istituto Botanico Hanbury” inviata da Varazze il 6 settembre 1896. Penzig ringrazia Gibelli del libro di C. Porta; lo ha molto apprezzato, anche perché se la cava assai bene con il dialetto milanese. Il 21 settembre tornerà a Genova e il 29 salperà per Batavia. Appena a Genova Penzig spedirà a Gibelli i pacchi di Casaretto; spera di avere in cambio molti esemplari delle Alpi Marittime.
Lettera inviata da Parigi il 24 agosto 1889. Penzig è a Parigi per il Congresso nell’ambito dell’Esposizione Internazionale e, commosso, ringrazia Gibelli e i botanici torinesi per l’accoglienza ricevuta passando per la città. La rappresentanza straniera al Congresso è molto scarsa. Penzig descrive a Gibelli la situazione della comunità botanica francese e dei dissidi esistenti tra sistematici e anatomisti. E’ pieno di invidia per il Jardin des Plantes.
Lettera inviata da Genova il 5 aprile 1889. Penzig trascrive per Gibelli la definizione di Gaultheria procumbens, tolta da Synoptical flora of Nord America. Si parla della possibilità di collaborare con una società di orticoltura. Penzig sarebbe lieto di compiere qualche escursione al colle di Tenda in compagnia di Gibelli.
Cartolina postale inviata da Varazze il 28 luglio 1896. Penzig verrà con il treno a S. Margherita il 5 agosto e potrà discutere con Gibelli di Celakovski per due o tre giorni. Il giorno seguente andrà con il dottor Gino Pollacci sul monte Carmo sopra Loano.
Cartolina postale inviata da Varazze il 21 luglio 1896. Penzig e famiglia sono arrivati in villeggiatura a Varazze dove, contrariamente alle nere previsioni di Gibelli, ci si trova bene. Quest’ultimo è a S. Margherita: si potrebbe combinare un incontro a Genova per discutere delle teorie di Celakovski. Penzig è preoccupato, perché il Ministero non gli ha concesso il permesso di sei mesi per il suo viaggio.
Lettera su carta intestata “R. Università di Genova – Istituto Botanico Hanbury” inviata da Genova il 27 maggio 1896. Penzig comunica a Gibelli che verso la metà di luglio andrà in vacanza con la famiglia a Rapallo. Penzig chiede a Gibelli come vuole gli esemplari di Psilotum.
Lettera su carta intestata “R. Università di Genova – Istituto Botanico Hanbury” inviata da Genova il 30 aprile 1896. Penzig e Gibelli non sono soddisfatti di come l’editore Vallardi ha trattato le tavole del Compendio della Flora Italiana. A Pasqua Penzig ha avuto molte visite di illustri botanici, che elenca. Con l’aiuto di Treub, ha convinto Hanbury a versare 6.000 lire per un suo viaggio di tre mesi a Giava. Nel quarto mese sarà a Singapore e Ceylon. Partirà l’1 novembre. Penzig sta studiando il malese e l’olandese e si sta esercitando in fotografia. Ha già mandato a Giava il disgraziato conservatore Raap [v. lettera n. 90.25].
Lettera su carta intestata “R. Università di Genova – Istituto Botanico Hanbury” inviata da Genova il 16 febbraio 1896. Penzig racconta a Gibelli le avversità che ha dovuto affrontare. Oltre a una brutta influenza, è accaduto che il nuovo conservatore, il tedesco Raap, ha avuto la disgrazia di perdere, asfissiata dal carbone, la sposina di 19 anni incinta di otto mesi. Lui è stato salvato per miracolo dal Penzig stesso e ospitato per qualche tempo. Ha poi tentato il suicidio. Ora è in Svizzera, ma è probabile che ritorni e Penzig non si sente più di sopportarlo. Spedisce a Gibelli il Rubus maritimus De Not., come da lui richiesto. Che cosa fa Belli con i suoi Hieracium? Non vorrà fare la fine di Buser con il genere Alchemilla!
Cartolina postale inviata da Genova il 6 gennaio 1896. Penzig ringrazia Gibelli degli auguri e del ritratto di Allioni. Gibelli vuole fare una traduzione dello Strasburger in italiano, ma Penzig gli ricorda che l’autore l’aveva sconsigliato, essendovi già una traduzione in francese. Gibelli vuole “piante nuove” e Penzig vuole sapere se “nuove in assoluto” oppure nuove per la Liguria.
Lunga lettera di 8 facciate su carta intestata “R. Università di Genova – Istituto Botanico Hanbury” inviata da Genova il 5 dicembre 1895. Finalmente Penzig è riuscito ad avere dagli eredi del professore Bubani l’erbario e la biblioteca. Si è impegnato con la vedova a pubblicare entro tre anni la sua Flora Pyrenaica, che consta di ben 3120 pagine in 4°. La famiglia parteciperà con 3.500 lire, occorrerà però trovarne altre 6.000, che Penzig pensa di mettere di tasca sua. L’erbario è costituito da 120 pacchi dell’erbario generale e da 65 pacchi dell’erbario pirenaico; vi sono poi ancora circa 80 pacchi di duplicati dei Pirenei. Penzig è riuscito a farsi regalare la biblioteca di 2.000 volumi, che contiene cose stupende, come un Crescenzio del 1490 e un Herbolarium di Arnaldo de Villa Nova del 1499. Segue un elenco di altre opere preziose. Penzig ha saputo da Mattirolo, Belli e Camus che la salute di Gibelli è molto migliorata. Gli chiede di fare il possibile per fare eleggere membro corrispondente straniero della R. Accademia dei Lincei il barone Ferdinand von Mueller. Lo si potrebbe accontentare, perché profondo conoscitore della flora australiana e geografo illustre [v. anche lettera n. 58.1].
Lettera su carta intestata “R. Università di Genova – Istituto Botanico Hanbury” inviata da Kew il 14 luglio 1895. Gibelli ha scritto a Penzig che si sente come le “foglie di Novembre”. Quest’ultimo lo invita a essere pianta sempreverde, una Gibellia sempervirens vel semperflorens. Penzig è entusiasta della bellezza e grandiosità delle raccolte trovate a Londra e a Kew. Cita parecchi esempi delle cose che ha visto. L’accoglienza ricevuta è stata molto cordiale. Purtroppo si è presi dalla depressione pensando alle miserie di casa nostra.
Lettera su carta intestata “R. Università di Genova – Istituto Botanico Hanbury” inviata da Genova l’8 giugno 1895. Penzig ha ricevuto il manoscritto sulla Trapa e invierà le bozze il più presto possibile. Annuncia a Gibelli il suo prossimo viaggio a Londra, Kew, Oxford, Cambridge, Edimburgo e forse un pezzo di Islanda. Spera che Hanbury sovvenzioni la spesa. Sta lavorando per la Flora Ligustica; ha già raccolto 87 pacchi e difficilmente riuscirà a pubblicare i primi 2 o 3 volumi prima del 1900.
Due cartoline postali inviate da Genova il 30 maggio 1895. Penzig spiega a Gibelli la differenza tra i termini tedeschi Geige e Lotte, che si riferiscono a due diversi tipi di germoglio della vite. Tra i lavori da fare Penzig ha già dedicato un capitolo alla Auferstehung des Anaphytoseulehre. Se Gibelli volesse occuparsi dell’argomento, Penzig potrebbe mandargli i suoi appunti. Ha fatto una gita tra Noli e Finale con Burnat, che poi è andato a Bordighera da Bicknell. Penzig chiede a Gibelli se abbia mai mandato piante a Ritter Gunther Beck von Mannagetta e se sono state restituite senza difficoltà. E’ titubante a inviargliene, anche perché gli dovrebbe fare avere tre grossi pacchi di Orobanche. Penzig prega Gibelli di inviargli rapidamente il manoscritto della Trapa.