Lettera inviata da Genova il 24 maggio 1887. Piccone ha concentrato in 5 giorni le 30 ore di lezione, per potere andare ad Albissola il giovedì a seguire i lavori. La moglie Rina sta meglio; gli ha promesso un nuovo regalo! Piccone rassicura Gibelli sul fatto che l’albergo di Riva Valdobbia sia ottimo. Ora la strada arriva sino ad Alagna.

Lettera inviata da Genova il 15 marzo 1887. Un grave terremoto ha colpito Albissola il 23 febbraio. Vi sono stati alcuni morti e anche la casa di Piccone è stata assai danneggiata. Il vecchio padre per fortuna era a Genova. Piccone dovrà andare sovente ad Albissola a seguire i lavori di riparazione e avrà meno tempo per le sue già gravose occupazioni.

Lettera inviata da Genova il 20 febbraio 1887. Piccone finalmente è stato nominato professore titolare di 1^ classe. Ringrazia le Persone che lo hanno aiutato. Ha visto Penzig e gli ha elencato alcune sgarberie di cui era stato oggetto da parte di Baglietto.

Lettera inviata da Genova il 6 febbraio 1887. Gibelli ha criticato il fatto che Piccone abbia accettato da Vallardi il lavoro di traduzione. Piccone si giustifica, dicendo che anche il magro compenso gli sarà utile e che non gli importa se il lavoro non costituirà titolo per la carriera. Ha accettato soprattutto per non continuare a pensare ai suoi dispiaceri. Piccone non ha intenzione di accettare il posto di assistente di Baglietto, che pare voglia lasciare. Al più sarebbe interessato ad avere la responsabilità dell’erbario.

Lettera inviata da Genova il 26 gennaio 1887. Piccone è molto triste, poiché sono passati tre mesi esatti dacché è morto il suo figlioletto. E’ stato da Ceradini a Milano, dove l’editore Leonardo Vallardi gli ha proposto la traduzione del Dizionario d’Agricoltura di Barral. Ha accettato, per non pensare troppo ai suoi dolori. Ceradini è spiaciuto che si sia interrotta la corrispondenza con Gibelli. Penzig è arrivato a Genova e ha detto a Piccone che l’erbario è molto in disordine. Per ora non ha con sé la famiglia e vive in casa Bucco.

Lettera inviata da Genova il 13 dicembre 1886. Piccone elenca a Gibelli i guai che ultimamente hanno afflitto la sua famiglia. Consegnerà a Penzig i suoi lavori, quando sarà arrivato a Genova.

Lettera inviata da Genova il 23 novembre 1886. Piccone prega Gibelli per l’ennesima volta di raccomandarlo a Scarenzio, per fargli ottenere il passaggio dalla 2^ alla 1^ classe di insegnamento. Lo chiede solo per potere essere più utile alla famiglia.

Lettera inviata da Genova il 17 novembre 1886. Piccone è distrutto dal dolore, perché tornando da Sarzana ha trovato il figlio piccolo malato di croup: purtroppo non ha superato la malattia ed è volato in cielo. Egli continua di malavoglia il lavoro. Penzig non è ancora arrivato. Anche se fosse in buoni rapporti con lui, come potrebbe frequentare l’erbario di cui è responsabile quel villanzone di Baglietto? Arcangeli gli ha mandato parecchie alghe da determinare.

Lettera inviata da Genova il 17 ottobre 1886. Piccone ritiene meritata l’assegnazione della cattedra di Botanica di Genova a Penzig. Non comprende invece il risultato ottenuto da Ardissone. Piccone ha intenzione di continuare a frequentare l’università, solo se Penzig lo tratterà bene; altrimenti si ritirerà. Appena tornato dagli esami a Sarzana, restituirà a Gibelli il Sargassum hornchuchii avuto in prestito e a Mattirolo la memoria di Hildebrand.

Lettera inviata da Genova il 30 marzo 1882. L’inaugurazione dei busti di Viviani e di De Notaris si farà nella seconda quindicina di aprile. Piccone dovrebbe fare la commemorazione di De Notaris, ma non ha molta dimestichezza con lo scrivere. Chiede a Gibelli se possiede la commemorazione di De Notaris fatta a Milano dal conte Trevisan all’Istituto Lombardo. Ardissone non ha intenzione di unificare le adunanze della Società Crittogamica con l’inaugurazione dei busti. Si conosce il suo carattere!

Lettera inviata da Genova il 7 ottobre 1886. Piccone si sente in dovere di ringraziare tutte le Persone che si sono sempre preoccupate di aiutarlo negli ultimi tempi. Non ha fatto ancora vedere a Gibelli le lettere di consenso ricevute per i suoi lavori sulle alghe da Agardh, Bornet, Grunow, Collins ed altri. Purtroppo non possono essere presentate come titoli al concorso.

Lettera inviata da Albissola Marina il 26 settembre 1886. Piccone ha consegnato all’Università i suoi ultimi lavori appena stampati. Fa il punto della situazione sul valore dei titoli della Città di Genova.

Lettera inviata da Albissola Marina il 29 agosto 1886. Piccone continua a essere preoccupato per il concorso di Genova e si scusa con Gibelli per il fatto di parlargliene in continuazione. Il signor Sanguineti, conosciuto da Piccone a Sarzana, vorrebbe sapere da Gibelli l’indirizzo del venditore di microscopi di Milano, da lui più volte raccomandato. Piccone ha ricevuto da Marcacci, rimpatriato per motivi di salute, una cassetta di alghe del Mar Rosso.

Lettera inviata da Albissola Marina il 12 agosto 1886. Piccone elenca i concorrenti alla cattedra di Genova. Purtroppo vi sono Persone che si sperava non partecipassero al concorso, disponendo già di una posizione finanziariamente migliore. Evidentemente il posto è molto ambito. Baglietto non è stato ammesso, avendo presentato la domanda in ritardo. Una signora di Vercelli ha confermato a Piccone la triste condizione in cui versa Malinverni.

Lettera inviata da Sarzana il 2 agosto 1886. Piccone è ancora impegnato con gli esami a Sarzana. Durante l’estate studierà le alghe raccolte dalla corvetta Vettor Pisani e quelle dei pesci fitofagi, in modo da potere presentare qualche nuovo lavoro alla commissione. Al ritorno in città si sbarazzerà della sua collezione, trattenendo solo le alghe.

Lettera inviata da Genova il 10 luglio 1886. Piccone chiede a Gibelli l’autorizzazione a portare le sue cedole ad Albissola durante l’estate, per poterle meglio custodire. Piccone non è riuscito a sapere il nome degli iscritti al concorso di Genova. Durante l’estate Piccone studierà le alghe della collezione Chierchia, fattagli avere da Passerini e quelle raccolte da Marcacci a Massaua. Seguono informazioni sull’andamento del valore delle cedole.

Lettera inviata da Genova il 28 giugno 1886. Piccone elenca i membri della commissione per il concorso di Botanica. Ha da ridire sul fatto che sia stato nominato per la facoltà Gardella, professore di chimica farmaceutica. Questo signore non è mai intervenuto alle sedute della facoltà, ma è comparso quando si è trattato di nominare i commissari. Probabilmente si tratta di un tiro per favorire Baglietto.

Lettera inviata da Genova il 27 giugno 1886. La facoltà sta facendo proposte per la nomina dei membri della commissione del concorso di Botanica a Genova. Baglietto ha presentato la domanda in ritardo, ma spera di essere ammesso.

Lettera inviata da Genova il 7 giugno 1886. Piccone sarà alla stazione ad accogliere Gibelli. Ha già pronti i moduli della richiesta di conversione [v. lettera n. 91.70]. Dopo l’operazione Gibelli è atteso a casa di Piccone, dove la moglie ha preparato un piccolo regalo a lui e alla sua signora.

Lettera inviata da Genova il 3 giugno 1886. Piccone fornisce a Gibelli informazioni sulle modalità di conversione dei titoli [v. lettera n. 91.69]. Piccone spera di incontrare Gibelli, in occasione della sua venuta a Genova per compiere l’operazione.