Lettera inviata da Heidelberg il 23 febbraio 1870 Ceradini invita nuovamente Gibelli a venire per sei mesi a Heidelberg. Le loro mogli si consoleranno, raccontandosi a vicenda i loro malanni che si assomigliano assai. La traduzione del suo lavoro in tedesco procede molto lentamente; verrà pubblicato in aprile sul giornale di Bonn. Ad agosto Ceradini andrà a Utrecht a visitare il laboratorio di Donders e successivamente andrà ad Amsterdam e Amburgo e di lì a Berlino, dove resterà il primo semestre del prossimo anno. In seguito rimpatrierà, povero come Giobbe, attraversando Lipsia, Vienna e Trieste. Ora sta preparando la seconda e la terza parte del suo lavoro. L’unica delusione provata a Heidelberg è la povertà della biblioteca. Purtroppo Ceradini non ha tempo per occuparsi del lavoro sulla sommersione. Riesce a leggere e comprendere i testi scientifici, ma non riesce ad esprimersi e neppure a capire, quando gli si parla in tedesco. Helmoltz gli parla in un pessimo francese.