Lettera inviata da Verona il 29 dicembre 1880. Goiran ringrazia Gibelli delle piante mandate, soprattutto quelle del Bolognese, alcune delle quali a lui sconosciute. Goiran detesta le rose, però se a Gibelli interessano, gliene raccoglierà molte. Vorrebbe scrivere un trattatello sui salici, ma l’impresa è molto ardua, dovendosi raccogliere esemplari dei due sessi, in tutte le fasi di maturazione e nelle varie età delle piante; senza parlare degli ibridi. Alcune Persone stanno eseguendo per Goiran osservazioni sulla natura geologica del Veronese. Invia auguri per l’anno nuovo.
Lettera inviata da Verona il 28 ottobre 1880. Goiran ha concluso le sue raccolte annuali: l’unica pianta interessante è Eleusine indica [pianta comparsa per la prima volta in Italia nel Veronese nel 1879].
Lettera inviata da Verona il 5 ottobre 1880. Goiran ringrazia Gibelli per gli esemplari di Rosa. Si limita a conservare i campioni inviatigli da specialisti, avendo rinunciato a determinare alcuni generi come Rosa e Rubus. Goiran ha deciso di specializzarsi sulle Cyperaceae e sulle Juncaceae.
Lettera inviata da Verona il 3 maggio 1873. Goiran comunica a Gibelli che gli spedirà quanto prima gli esemplari di Pinguicula desiderati. Gli farà anche avere i campioni di Androsace e di Plumbago, che dovrà farsi spedire da Nizza da qualche amico.
Lettera inviata da Monaco il 3 marzo 1898. Lo scrivente si sente onorato, e ringrazia Gibelli, per la nomina a socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino.
Lettera inviata da Monaco il 24 aprile 1893. Lo scrivente si rallegra con Gibelli, che ha reintrodotto l’ontogenesi nel paese di Malpighi. Ha letto con attenzione le conclusioni sullo sviluppo dell’embrione della Trapa. Seguono alcune osservazioni sull’argomento.
Lettera inviata da Graglia il 9 agosto 1887. Giacosa è a Graglia, in mezzo ai castagni non ancora colpiti dalla malattia. Invita Gibelli nella sua casa, vicino al santuario di S. Grato a Graglia, di cui acclude un acquerello.
Lettera inviata da Genova il 6 novembre 1890. Alla lettera è accluso un disegno acquerellato di Mesovelia furcata, che Gestro ha determinato per Gibelli, cui comunica che il concorso cui lui stesso e Piccone ambiscono, si terrà solo ad aprile.
Lettera listata a lutto inviata da Cagliari il 30 dicembre 1897. La vedova di Gennari dice a Gibelli che il motivo principale della vendita dell’erbario è stato quello di potere disporre di una somma per fargli assegnare nel camposanto un posto privilegiato. La somma però non le è ancora pervenuta e pertanto la Poggi chiede a Gibelli di sollecitarne l’invio.
Lettera listata a lutto inviata da Cagliari il 22 dicembre 1897. La vedova di Gennari ringrazia Gibelli per avere acquistato l’erbario del marito, consentendo di conservarlo per la scienza con il suo nome. Lo ringrazia altresì per avere ottenuto dal ministero l’aumento della cifra di acquisto.
Lettera listata a lutto inviata da Cagliari il 21 agosto 1897. La vedova di Gennari ha spedito tramite lo spedizioniere Aurbacher le casse dell’erbario del marito, aggiungendo tutte le piante doppie, la collezione di crittogame e vario materiale non compreso nel catalogo. Spera con ciò che le venga riservata una somma maggiore di quella pattuita. La Poggi prega Gibelli di interessarsi a tal fine, avendo lei rinunciato a rivolgersi a deputati o Persone influenti, avendo potuto constatare come il Governo non abbia nessuna considerazione per le famiglie di coloro che onestamente, zelantemente e con onore lo servirono.
Lettera listata a lutto inviata da Cagliari l’11 agosto 1897. Alla vedova del professore Gennari è stato comunicato dal cavaliere Severini che il ministero ha concesso all’Orto Botanico di Torino l’acquisto dell’erbario del marito. La scrivente specifica che non si tratta di tutte le raccolte di Gennari, avendone il defunto già fatto donazione di una grossa parte all’erbario di Cagliari. La Poggi vuole sapere se nell’acquisto è compresa anche la collezione di 70 pacchi di crittogame. Spera che le spese di trasporto siano a carico del ministero, essendo a suo giudizio già molto esiguo il prezzo stabilito.
Lettera inviata da Medéa (Algeria) l’8 ottobre 1889. Gay si congratula con Gibelli per lo splendido lavoro su Trifolium sez. Lagopus. Ha ricevuto l’opuscolo sulla sezione Chromosemium. Lo ringrazia di cuore e lo prega di estendere il ringraziamento al sapiente collaboratore dottor Belli. Purtroppo non è in grado di ricambiare con opere magistrali, oltre che per motivi economici, anche per la sua scarsa competenza. Al più potrà inviare una piccola comunicazione sulle piante algerine presentata a nome dello scrivente da Battandier. Seguono osservazioni su un Trifolium algerino, descritto da Battandier come T. Juliani, la cui definizione è discutibile. L’esemplare è già stato visto da Belli. Gay invierà a Gibelli l’elenco delle piante doppie del suo erbario, in cui potrà scegliere quelle gradite. Nel P.S. Gay dice a Gibelli di non essere per nulla dottore, e pertanto il titolo di dottore da lui usato nell’indirizzo è un onore che non merita.
Lettera inviata da Medéa (Algeria) il 7 aprile 1889. Gay chiede a Gibelli se il Trifolium inviato è stato determinato correttamente. E’ mortificato per avergli chiesto una copia del Compendio, come se si trattasse di opera analoga alla piccola Nouvelle Flore Française di Gillet e Magne, mentre si è reso conto che si tratta di una grande opera illustrata. Gradirebbe però ricevere opere doppie, spaiate o inutilizzate di botanica descrittiva, sia in francese che in latino o italiano.
Biglietto postale inviato da Medéa (Algeria) il 9 aprile 1889. Come promesso, Gay ha spedito a Gibelli alcuni esemplari di Aucertholobium e un esemplare di Trifolium subterraneum var. longipes. Vuole sapere se Gibelli, autore del Compendio della Flora Italiana con Passerini e Cesati, è lo stesso Gibelli cui è indirizzato questo scritto. Vorrebbe ragguagli al proposito, perché avrebbe intenzione di procurarsi l’opera, eventualmente tramite scambio con piante da lui raccolte, di cui Gibelli dovrebbe stabilire il valore.
