Lettera inviata da Firenze il 14 aprile 1871. Marcucci ha dovuto rimanere a Firenze, perché Beccari è andato a Genova; ha pertanto rinviato la partenza per l’Elba ai primi di maggio.
Lettera inviata da Firenze il 19 marzo 1871. Marcucci non ha ricevuto l’ottavo fascicolo del Compendio della Flora Italiana e chiede a Gibelli di fargliene avere una copia.
Lettera inviata da Firenze il 29 dicembre 1870. Marcucci elenca a Gibelli i suoi debiti e quelli dell’orto pavese. Le litografie sono molto care; purtroppo bisogna passare sotto le forche caudine di Pellas e pertanto la rivista deve caricare all’autore il costo delle litografie. I costi in fututo caleranno, poiché il fotografo della rivista, Brogi, ha acquistato a Berlino un brevetto che consentitrà una stampa più economica. Sul prossimo fascicolo del Nuovo Giornale Botanico Italiano comparirà la notizia del concorso di Torino, che ha assegnato la cattedra di Botanica a Delponte. A quest’ultimo il contenuto non farà né caldo né freddo, avendo raggiunto il suo scopo, ma i commissari non saranno per nulla contenti.
Lettera inviata da Firenze al termine del 1870 [non è indicato il mese]. Marcucci definisce una solenne sciocchezza la rinuncia di Gibelli al trasferimento a Milano. La notizia è arrivata da Ardissone, cui è stato affidato l’incarico e da De Notaris.
Lettera inviata da Firenze l’11 gennaio 1870. Marcucci dà a Gibelli alcuni suggerimenti su come preparare un lavoro da presentare al prossimo concorso in autunno. Gli manderà da parte di Parlatore una copia del lavoro Nuovi generi di monocotiledoni.
Lettera inviata da Pisa “vituperio delle genti!!” il 17 novembre 1870. Marcucci ha chiesto in prestito a Savi, a nome di Gibelli, i lavori di Baillon su Euphorbia. Savi ha risposto che, essendo suoi libri personali, glieli lascerà consultare solo se verrà a Pisa.
Lettera inviata da Firenze l’8 novembre 1870. Marcucci è tornato dall’Elba il giorno precedente e purtroppo non è riuscito a trovare piante in frutto. Data la siccità persistente, non ha trovato neppure un fungo. Marcucci si compiace con Gibelli per la bella figura di Normandina, pubblicata sull’ultimo fascicolo del Nuovo Giornale Botanico Italiano.
Lettera inviata da Firenze il 18 ottobre 1870. Marcucci suggerisce a Gibelli di rivolgersi all’abate Francesco Masè, parroco di Castel d’Ario (Mn), per avere esemplari di Stratiotes. Il nome del parroco Mori, cui si fa cenno nella lettera dell’8 ottobre 1870, deve essere un errore; si tratta in realtà di Masè.
Lettera inviata da Firenze il 27 settembre 1870. Marcucci non possiede esemplari di Stratiotes da mandare a Gibelli. Chiederà a Pietro Savi se ne dispone. Caruel suggerisce di chiedere l’esemplare al conte Malaguti di Mantova, dove la pianta è comune. Caruel non vuole saperne di presentarsi a Milano. Beccari tornerà forse il 4 ottobre.
Lettera inviata da Firenze il 7 settembre 1870. Marcucci ha scritto una lettera a Garovaglio per sollecitare il manoscritto. Nel caso non risponda, Marcucci fa a Gibelli una proposta, di pubblicare soltanto le figure con note esplicative, firmate “la Direzione” oppure anonime, lasciando che Garovaglio pubblichi poi il testo dove vuole.
Lettera inviata da Firenze il 6 settembre 1870. Marcucci ha assolutamente bisogno del lavoro di Garovaglio per completare il fascicolo del Nuovo Giornale Botanico Italiano, anche perché ha rinviato la pubblicazione di un botanico segnalato da Terraciano. Chiede a Gibelli di fargli avere un resoconto esatto del concorso di Torino, per pubblicarlo sul Giornale. Marcucci vuole sapere da Gibelli se i frutti della Chrozophora che gli ha mandato da Portoferraio a Cannero sono arrivati in buone condizioni; ne ha comunque altri a disposizione.
Lettera inviata da Firenze il 5 settembre 1870. Garovaglio dovrebbe mandare un lavoro da pubblicare. Marcucci vorrebbe pubblicarlo presto, facendo incidere le figure da Lein, affinché si possa notare la sua migliore abilità, rispetto a quella di Stanghi figlio. Beccari tornerà il 14 settembre. La cattedra di Torino è stata assegnata all’unanimità a Delponte, che non è poi tanto bestia come si dice!! Marcucci spera che il manoscritto di Garovaglio stia viaggiando verso Firenze.
Lettera inviata da Firenze, senza data. Non vi saranno bozze del lavoro di Gibelli da correggere, poiché c’è fretta di stamparlo. Le tavole sono state terminate da Stanghi figlio, assunto da Pellas dopo la morte del padre. Marcucci per ora non andrà all’Elba, in attesa dell’arrivo di Beccari.
Lettera inviata da Portoferraio il 27 agosto 1870. Marcucci elenca alcune piante dell’Elba che farà avere a Gibelli. Deve rientrare nell’uggiosa Firenze, perché all’inizio di settembre dovrebbe tornare Beccari. Spera di rivedere l’Elba a ottobre.
Lettera inviata da Firenze il 9 gennaio 1870. Marcucci manda a Gibelli pochi semi di Sisyrinchium, il cui frutto è stato raccolto da Parlatore a Palermo. Segue una serie di suggerimenti su come Gibelli dovrebbe preparare le tavole di un suo lavoro, che dovrebbero essere incise su pietra a Firenze, per essere pubblicato sul Giornale Botanico Italiano.
Lettera inviata da Firenze il 4 agosto 1870. Marcucci manda a Gibelli un esemplare di Chrozophora, raccolto alla stazione di Cornia, nel luogo dove due anni prima Caruel l’aveva osservata scendendo dal treno. Il completamento dell’incisione tarderà di qualche giorno.
Lettera inviata da Firenze il 18 luglio 1870. Marcucci chiede a Gibelli quale nome sia preferibile scegliere tra Normandina e Lenormandia. Lein sta per terminare l’incisione e Marcucci è pronto a partire per la stazione della Cornia, dove si fa punto per andare all’Elba, passando per Piombino. Alla Cornia c’è la Chrozophora !!!!! Marcucci chiede a Gibelli alcuni chiarimenti sul disegno delle spore. Ha sempre sul taccuino l’elenco delle piante dell’Elba desiderate da Gibelli. Beccari è a Keren e sta benissimo; tornerà a settembre. Marcucci sta studiando il Porta, ma lo trova difficilissimo. Consiglia a Gibelli di leggere i sonetti di Belli.
Lettera inviata da Firenze il 16 luglio 1870. Marcucci è ancora a Firenze perché Lein esige che non vada all’Elba sino a quando non avrà terminata l’incisione della Normandina jungermanniae.