Lettera su carta intestata “Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio” inviata da Roma il 31 luglio 1893. Miraglia fa avere a Gibelli il sunto di quanto gli hanno riferito i prefetti di Genova, Pisa, Lucca e Novara sulla malattia del castagno. Chiede a Gibelli se in base agli studi da lui eseguiti sia in grado di suggerire qualche rimedio economicamente utile.

Lettera (in lingua inglese) inviata da Durban [Sud-Africa] il 20 agosto 1897. Medley Wood tempo addietro ha saputo da un suo corrispondente che Gibelli era disponibile a fare scambi di exsiccata. Ha perciò incaricato un suo assistente di allestire un pacco di piante da spedire con la lettera. Avrebbe piacere di ricevere in cambio exsiccata che Gibelli ritiene disponibili. Spera che gli scambi possano continuare in avvenire.

Lettera inviata da Castel d’Avio nel gennaio 1880. Lo scrivente raccomanda a Gibelli il figlio del professore Manganotti, che verrà a Bologna per i suoi studi. Il ragazzo ha già esplorato con il padre il Monte Baldo e il Veronese ed è diligente e volenteroso come il suo illustre genitore.

Lettera inviata da Ferrara l’11 gennaio 1881. Massalongo era stato nominato professore straordinario di Botanica a Sassari, però non aveva accettato. Spiega a Gibelli, allora commissario al concorso, quali furono i motivi di salute e familiari per cui aveva rinunciato. Lo ringrazia per il parere sulla Linaria che gli aveva fatto avere.

Lettera inviata da Verona il 6 gennaio 1881. Massalongo manda a Gibelli alcuni esemplari di Linaria da lui raccolti a Pontebba, simili a L. alpina, ma assai più piccoli in tutte le loro parti. Gli chiede un parere.

Lettera inviata da Fregnago [Ve] il 9 settembre 1877. Massalongo ha scritto al dottor Chiamenti di Chioggia di mandare a Gibelli fiori freschi di Apocynum venetum e ha incaricato il giardiniere dell’orto di fargli avere frutti del Gingko. Massalongo prega Gibelli di riservargli eventuali esemplari doppi di epatiche e di segnalargli Persone interessate a scambiare tali piante.

Lettera senza data e senza località di invio. Martelli ha saputo dal segretario che l’Accademia di Torino non permette che le tavole siano preparate dall’autore della comunicazione, a meno che si faccia carico della spesa e vengano rispettate le regole di composizione stabilite dall’Accademia, riguardanti soprattutto le dimensioni e il numero delle tavole stesse.

Lettera inviata l’11 dicembre 1895, senza località di invio. Martelli rimanda a Gibelli il manoscritto sulle Orchidaceae, assieme a un riassunto da pubblicare sul Bollettino della Società Botanica. Segue la richiesta di quale debba essere il numero delle tavole.

Lettera inviata il 27 novembre, senza indicazione dell’anno e della località. Martelli chiede a Gibelli quali debbono essere il numero, le dimensioni, le distanze tra di loro e le diciture delle tavole del lavoro Monocotyledones Sardoae.

Lettera inviata il 19 novembre, senza indicazione dell’anno e della località. Per dare seguito alla richiesta di Gibelli, che vorrebbe un riassunto del completamento della Flora Sardoa in preparazione, a Martelli occorrerebbe aver restituito per qualche giorno il manoscritto.

Lettera inviata il 17 novembre 1895, senza località di invio. Martelli prega Gibelli di restituirgli per qualche giorno il manoscritto: vorrebbe fare qualche piccola aggiunta e tradurre in latino la prefazione, per uniformarsi alla Flora Sardoa di Moris. Provvederà a fare preparare i disegni e le litografie a Firenze. Non esistono notizie precise sul numero di copie di Flora Sardoa di Moris, cui sarebbe bene uniformare quello dell’attuale aggiornamento. Caruel suggerirebbe di stamparne 500 copie.

Lettera inviata il 3 novembre 1895, senza località di invio. Martelli manda a Gibelli alcuni tulipani del suo giardinetto. Ha terminato la trattazione delle Orchidaceae; spedirà il manoscritto perché possa essere presentato all’adunanza del 15 novembre. Esso occuperà un’ottantina di pagine di stampa. Caruel sta benino, anche se su di lui non si può più contare.

Lettera inviata il 23 luglio senza indicazione dell’anno e località di invio. Martelli è tornato da un lungo viaggio in Sardegna e chiede a Gibelli un consiglio. Entro il mese venturo avrà a disposizione tutto il materiale per il primo fascicolo di Monocotyledones Sardoae. Vuole sapere se la prefazione deve essere inserita negli atti dell’Accademia. Chiede anche quante copie deve richiedere, non essendo riuscito a sapere dalla famiglia di Moris quale è stata la tiratura di Flora Sardoa.

Lettera senza data e località di invio. Martelli ha quasi pronte le orchidee sarde, che completeranno il primo fascicolo di Monocotyledones Sardoae. Vorrebbe conoscere la data della prossima riunione dell’Accademia. Se la trattazione superasse le 40 pagine, Martelli è disposto a pagare la differenza. Manderà presto a Gibelli alcuni bulbi di Tulipa. Si scusa con Belli per non avergli ancora inviato gli esemplari di Hieracium promessi.

Lettera listata a lutto inviata il 17 gennaio 1895, senza località di invio. Martelli ha ricevuto i due pacchi dei manoscritti di Moris. Ha notato che nulla è stato scritto sulle Graminaceae e chiede a Gibelli se a Torino non c’è altro materiale. Il professore Caruel gli ha detto che Moris gli aveva parlato del suo lavoro su questa famiglia. “Sarebbe un osso ben duro da rodere!” [allude alle difficoltà di studio, legate alla complessità della famiglia]. Martelli prega Gibelli di fargli avere i pacchi delle Orchidaceae e delle Iridaceae di Moris.

Lettera listata a lutto, senza data e località di invio. Martelli teme, non avendo ricevuto risposta, che la sua recente lettera per Gibelli sia stata smarrita dalla posta. Nella lettera Gibelli proponeva di interessare l’Accademia di Torino per la pubblicazione della flora sarda. Si tratta di Monocotyledones sardoae, sive ad floram sardoam J. H. Moris continuatio (1896-1901), opera edita da Martelli a completamento della Flora Sardoa di Moris, rimasta limitata alla trattazione delle Dicotiledoni. Martelli, utilizzando gli appunti di Moris e i reperti di più recenti autori, tratta nella sua opera soltanto alcune famiglie di Monocotiledoni. Lo scrivente ribadisce di essere favorevole alla proposta.