Lettera inviata da Casale Monferrato il 4 dicembre 1876. Negri non scrive da tempo, perché è stato impegnato nella lotta elettorale. Si sta medicando le botte subite. E’ stato sconfitto dai progressisti locali, un branco di liberali tipo Galateri, che hanno vinto per la miseria di 75 voti delle campagne. Negri è diventato direttore e pressoché unico redattore di un giornale cosiddetto reazionario; avendo perso, non può abbandonare la lotta. Negri è spiaciuto della cattiva salute di Gibelli: gli consiglia di lasciare l’insegnamento e di andare a vivere in paesi più caldi.
Lettera inviata da Casale Monferrato il 30 maggio 1876. Si parla di uno scambio di fotografie delle proprie mogli tra Negri e Gibelli. Negri ritiene che la Orchis fattagli avere da Gibelli sia la Orchis pallens.
Lettera inviata da Casale Monferrato il 7 luglio 1873. Negri dice a Gibelli di avere un amico prete che potrebbe fornirgli del buon vino. Ringrazia Gibelli di avergli procurato l’opera di Cesati; a un prezzo conveniente gli interesserebbe anche avere la Flora Italica di Bertoloni. Ringrazia Gibelli per le piante ricevute, in particolare per la Vallisneria. Gradirebbe, se disponibile, una Stratiotes aloides. Manda a Gibelli esemplari di Euphorbia exigua.
Lettera inviata da Casale Monferrato il 21 gennaio 1881. Negri non riesce ad ottenere da Gibelli, in cambio del telaio [v. lettera n. 88ter.13], esemplari di Ortegia dichotoma. Non ne ha trovati neppure nell’erbario di Rosellini. Si può sperare di ottenerla da Rostan, l’unico ad averla trovata nel luogo indicato da Allioni, da Bertoloni e da Re, a Giaveno in val di Susa [sic!]. Per compensarlo del telaio, Gibelli potrebbe fargli avere qualche esemplare di Epipogium raccolto all’Abetone.
Lettera inviata da Messina il 17 marzo 1897. Anche quest’anno Morini porge a Gibelli gli auguri di buon onomastico. Gli spedisce alcune arance come pegno della sua gratitudine.
Lettera inviata da Bologna il 2 aprile 1896. Morini è a Bologna per passare le feste pasquali con sua madre. E’ spiaciuto del prolungarsi dell’indisposizione di Gibelli. Spera di venire presto a Torino per incontrarlo: è dal 1883 che non lo vede. Gli chiede un parere sul discorso su Malpighi.
Lettera inviata da Messina il 17 marzo 1896. Morini porge a Gibelli i migliori auguri per il suo onomastico. Gli manderà alcuni datteri e gli farà avere anche il discorso inaugurale su Malpighi.
Lettera inviata da Messina il 7 febbraio 1895. Morini ringrazia Gibelli per le parole di incoraggiamento e le promesse di aiuto. Gli è anche grato per i consigli relativi alle ricerche che ha in corso. Ha avuto notizia dallo stesso Mattirolo della sua promozione.
Lettera inviata da Messina il 23 gennaio 1895. La promozione di Morini è sospesa, poiché il Consiglio Superiore ha chiesto un parere più ampio e dettagliato, nonostante il giudizio favorevole a Morini della Commissione Tecnica. Morini è a conoscenza di altri casi in cui detta Commissione ha proceduto direttamente alla nomina di professore ordinario. Pirotta si sta interessando della cosa, ma gli ha detto che sarebbero necessarie altre raccomandazioni. Pertanto Morini si rivolge a Gibelli, chiedendogli di aiutarlo.
Lettera inviata da Bologna l’11 gennaio 1895. Morini manda a Gibelli il suo ultimo lavoro Anatomia del caule e della foglia delle Casuarine. La sua promozione non ha avuto esito felice presso il Consiglio Superiore.
Lettera inviata da Messina il 18 marzo 1893. Morini ricorda con affetto Gibelli, che fu suo maestro a Bologna fino al 1882. Morini proviene dalla piccola Università di Sassari e si sta ambientando nella nuova sede di Messina. Il laboratorio è molto ricco di strumenti, però l’orto è nella sua fase primitiva di sviluppo. Vi è già una importante collezione del genere Acacia. Messina è una bella città, “sarebbe però più bella se fosse più pulita”. Nel fare a Gibelli gli auguri per il suo onomastico, Morini gli spedisce un pacco di fichi secchi.
Lettera inviata da Sassari il 16 maggio 1889. Morini si scusa con Gibelli per non essersi più fatto vivo, ma la chiamata all’Università di Sassari lo ha molto impegnato, essendo l’istituto quasi del tutto sprovvisto del materiale essenziale di studio e mancante dell’Orto Botanico. La dote è poi estremamente esigua (1000 lire annue). Per il momento ha acquistato libri. Dell’erbario esiste solo il nudo terreno e, per motivi economici, il ministero non ha concesso un finanziamento. E’ contento dei colleghi, buonissimi e amorevoli; anche i 15-16 studenti gli vogliono molto bene. Purtroppo c’è il mare, che lo separa da Bologna, dove è ancora viva la vecchia madre. Per le vacanze di Pasqua è tornato a casa per una settimana. La prossima settimana arriverà a Sassari dalla Tunisia un mercante di datteri e Morini sceglierà i migliori e i più freschi per mandarli a Gibelli.
Lettera inviata da Modena l’11 marzo 1896. Mori fa avere a Gibelli alcuni esemplari di Ajuga reptans var. bilabiata, preso tra quelli raccolti da Camus nei dintorni dì Modena. Quanto ai castagni piantati nei barili entro sabbia lavata, non ne è rimasto che uno. Mori vorrebbe sapere da Gibelli se il rapporto su Morini, di recente chiamato a Bologna, deve essere redatto sotto forma di giudizio complessivo, oppure deve essere riferito in modo molto dettagliato. Lo chiede per uniformarsi al comportamento degli altri commissari, al fine di non creare intoppi al Morini.
Lettera su carta intestata “Direzione generale dell’Agricoltura” inviata da Roma il 27 febbraio 1896. In seguito alla richiesta di Gibelli, Miraglia dice di avere incaricato l’Istituto Forestale di Vallombrosa di mandargli 100 piantine di faggio, su cui tentare l’innesto di rami di castagni sani. I semi di Castanea americana potrebbero essere ottenuti dalla ditta Donna ... e Compagno di S. Giovanni a Teduccio presso Napoli.
Lettera su carta intestata “Direzione generale dell’Agricoltura” inviata da Roma l’8 gennaio 1896. Lo scrivente ringrazia Gibelli per la lettera del dicembre scorso. Si rallegra che il suo stato di salute sia migliorato e si augura che possa riprendere le sue ricerche.
Lettera su carta intestata “Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio” inviata da Roma il 19 dicembre 1895. Lo scrivente ha saputo da giornali locali che a Barge, Bagnolo, Bibiana e Bricherasio i castagni si ammalano e muoiono, probabilmente per la malattia detta dell’inchiostro su cui Gibelli ha scritto una dotta monografia. Vuole sapere se vi sono notizie sui modi di debellare la malattia.
