Lettera inviata da Milano il 19 gennaio 1865. Omboni è stato operato per un ascesso fistolizzato, che per parecchi giorni gli ha impedito di camminare per casa. E’ riuscito a preparare i libri promessi a Gibelli.

Lettera inviata da Milano il 15 novembre 1862. Purtroppo Omboni non riesce a venire a Pavia a sentire il discorso di Paolo [Mantegazza]. Fa avere a Gibelli la memoria di Cantoni. Ha incontrato Caruel nella scuola “sublime” che si ha da fare a Milano. Omboni chiede a Gibelli perché non aspiri a venirci lui a insegnare. Il giorno precedente sul giornale Politica del Popolo è comparso un articolo di Righetti in polemica con uno recente di Paolo.

Lettera inviata da Milano il 23 settembre 1854, in cui Omboni comunica a Gibelli la decisione di recarsi a Parigi a scopo di studio. Cornalia ha fatto sapere a Omboni che Paolo [Mantegazza, amico di Omboni e di Gibelli] a Buenos Aires fa il medico.

Lettera inviata da Padova il 4 marzo 1881. Omboni ha preparato un tiro a Gibelli per averlo in visita a Padova. Penzig ha chiesto di essere nominato docente privato e dovrà essere nominata una commissione. Oltre ad alcuni membri della facoltà, il ministro dovrà nominare un paio di botanici, da scegliere tra Gibelli, De Zigris, Pivona e Ardissone.

Lettera inviata da Milano il 12 dicembre 1864. Omboni chiede a Gibelli se è soddisfatto del caminetto a carbone che ha nello studio. Se sì, gli chiede di fargli avere le misure precise e dettagliate informazioni sulle modalità di accensione e di uso. Gli invierà una copia del suo Manuale di Storia naturale.

Lettera inviata da Stoccolma il 22 febbraio 1891. Nyman ringrazia gli autori per la preziosa e splendida monografia sul genere Trifolium. Non è in grado al momento di dire da quale fonte abbia citato per la Toscana Trifolium Savianum Guss. nel suo Conspectus florae europeae. Lo farà appena possibile. Invia a Gibelli due supplementi del Conspectus a testimonianza della sua riconoscenza.

Lettera inviata da Casale Monferrato il 12 maggio 1875. Negri ha letto con molto interesse il lavoro di Gibelli sulla malattia dei castagni e dei cereali. Desidererebbe fare una “scappata” con Gibelli ai Corni di Canzo. Vorrebbe coltivare alcune piante nello sfagno, ma non sa a chi chiedere due sacchi di terra.

Lettera inviata da Casale Monferrato il 26 gennaio 1875. Negri si rallegra per la nuova cattedra di Gibelli . Gli spiace però che si sia allontanato da Pavia, rendendo difficili le escursioni con Piccone sui colli circostanti. Se Gibelli lo desidera, Nicolini potrebbe procurargli vini di Ghemme. Accetta di collaborare con lui nello studio della malattia dei risi. Negri avrebbe bisogno di alcuni accessori ottici e chiede a Gibelli dove potrebbe rivolgersi [Negri applicò la fotografia alla botanica].

Lettera inviata da Casale Monferrato il 16 dicembre 1873. Si parla ancora della malattia del riso [nel testo sono presenti alcune allusioni di non chiaro significato]. Negri chiede a Gibelli se si hanno notizie di un suo eventuale trasferimento a Modena.

Lettera inviata da Casale Monferrato il 6 dicembre 1873. Negri non ha ricevuto da Gibelli i nuovi campioni di riso infetto che gli aveva richiesto [v. lettera n. 88 ter.4], però è riuscito ad osservare sul materiale rimasto i famosi acari, che a suo avviso sono responsabili, del tutto o in gran parte, della malattia detta “bianchetto”, di cui aveva dato notizia su un giornale locale.

Lettera inviata il 30 ottobre 1873, senza località di spedizione. Negri, dopo avere esaminato le piante morte di riso che Gibelli gli ha fatto avere, gli dice di essere d’accordo con lui sulla causa della malattia. Vorrebbe però approfondire l’argomento e pertanto prega Gibelli di fargli avere un testo che parli di acari e nuovi esemplari del riso affetto dalla malattia.

Lettera inviata da Casale Monferrato il 29 settembre 1873. La stagione è avanzata e l’unica fanerogama ancora trovata è Bidens bullata. Si dedicherà ora alle crittogame. Desidererebbe però avere a disposizione in proprietà o in prestito una raccolta di muschi e licheni dell’Italia settentrionale, per poter fare gli opportuni confronti. Vorrebbe acquistare la collezione di Anzi; ma che prezzi! Chiede a Gibelli di suggerirgli testi validi allo scopo.

Lettera senza indicazione di data e di località di invio. Negri spera di vedere Gibelli tra qualche giorno, per fare la progettata visita a Crea [santuario nei pressi di Casale Monferrato]. Il municipio di Casale gli ha chiesto di determinare le conifere dei giardini pubblici. Pertanto Negri chiede a Gibelli se gli può dare in prestito il volume sulle conifere del Prodromus di De Candolle.

Lettera senza indicazione di data e di località di invio [dal contesto si deduce che la lettera è stata scritta da Riva Valsesia]. Negri è debitore a Gibelli di 0,70 lire. Data l’entità (!) della cifra, Gibelli dovrebbe venire a ritirarla a Riva Valdobbia, dove troverà anche Piccone.

Lettera inviata da Casale Monferrato il 19 dicembre 1879. Negri dice a Gibelli che dovrebbe essere da lui bastonato per non avergli ancora mandato a Modena il telaio [v. lettera n. 88ter.13]. Gli manda uno “scarabocchio” sulla fillossera. Chiede a Gibelli se gli può fare avere un volume di Hartig e un lavoro di Bertoloni su una crittogama responsabile di malattie degli alberi; gli servono per studiare una malattia che colpisce le radici delle viti. Negri ha comprato un obiettivo Zeiss ad immersione nell’olio di cedro: è un portento!

Lettera inviata da Casale Monferrato il 29 ottobre 1877. Negri non scrive a Gibelli da tempo perché, essendo morto il suo maestro, l’avvocato Guida, ha dovuto occuparsi della successione nello studio che gli ha lasciato e della sua eredità. Ha però continuato a lavorare per la costruzione di un telaio nuovo [si tratta probabilmente di una struttura da utilizzare per le fotografie di piante]. Un amico di Negri, Maurilio Pugno, dovrebbe aver mandato a Gibelli due ceppi di vite, al fine di conoscere le cause della loro morte.