Lettera inviata da Padova il 19 dicembre 1873. Omboni manda a Gibelli un frammento di lichene giallo, raccolto nel Tirolo tedesco. Se gli interessa, gli manderà il pezzo di roccia cui il lichene aderisce.
Lettera inviata da Padova il 3 dicembre 1873. Omboni ringrazia Gibelli e la moglie di avergli donato la biografia di Laura Mantegazza Solera scritta dallo Zambelli. Ha saputo da Paolo [Mantegazza] che Caruel vuole mettere a concorso la cattedra di Genova. Omboni spera che Gibelli partecipi al concorso, per togliersi dagli artigli di Garovaglio. Andrà a fare qualche escursione nel Bellunese e in Friuli e parteciperà ai congressi di Roma e di Firenze.
Lettera inviata da Padova il 3 agosto 1873. De Visiani non si decide a morire; chissà quando verrà bandito il concorso per la Botanica a Padova! Omboni è ancora a Padova a fare esami. Probabilmente non andrà a Vienna. Saluti alla famiglia e a madama Jacoba Tejada y Gomez de Sylva [moglie dell’amico Paolo Mantegazza].
Lettera inviata da Padova il 24 febbraio 1873. Verson non ha chiesto di restituire i volumi prestati e pertanto Gibelli può tenerli. Omboni racconta a Gibelli la situazione conflittuale che si è creata a Padova tra Saccardo e De Visiani. Quest’ultimo si è fatto esonerare da molti incarichi, dichiarandosi malato; però lo si vede a teatro, a cene, tornare a casa, anche d’inverno, dopo mezzanotte. Saccardo lo sostituisce, però vorrebbe che “il vecchio” andasse in pensione, per avere la cattedra al posto suo. Se vi sarà un concorso, non sarà facile che Saccardo ottenga la cattedra e Omboni spera che Gibelli possa venire a Padova a fargli compagnia. Ha poco potere, ma per avere Gibelli a Padova proverebbe a “tirarsi su le maniche”. Vuole poi sapere se Gibelli ha partecipato a qualche concorso. Chiede chi ha vinto, tra la camarilla torinese, la cattedra.
Lettera inviata da Padova l’11 febbraio 1873. Omboni si è fatto prestare dal signor Verson due pubblicazioni tedesche che interessano a Gibelli e gliele manderà. Omboni trova Padova molto malinconica e noiosa. Prega Gibelli di venirlo a trovare.
Lettera inviata da Padova il 12 dicembre 1870. Omboni si dichiara sorpreso che Gibelli non abbia accettato di andare a Milano alla Scuola Agraria. Si è rassegnato a preparare una nuova edizione del trattato di Botanica. Chiederà a Saccardo di preparare una recensione per il Compendio di Gibelli. De Visiani sta abbastanza bene, però si occupa soltanto del giardino botanico. Sostiene che, se venisse a fare esami, prenderebbe freddo e si ammalerebbe nuovamente.
Lettera inviata da Padova il 7 dicembre 1870. Omboni si lamenta con Gibelli perché da tempo non gli scrive. Vuole sapere se è sempre a Pavia o se si è trasferito a Milano alla Scuola Agraria. Omboni dovrebbe redigere la seconda edizione del manuale sulla Botanica, però avrebbe bisogno di aiuto. Con l’editore Maisner si era impegnato per una nuova edizione, eventualmente con la collaborazione di un botanico, quando la prima fosse esaurita. Però nessun botanico di vaglia accetterebbe di comparire come secondo nome. Omboni è pertanto costretto a preparare da solo la nuova botanica e chiede a Gibelli indicazioni di qualche trattato di cui potrebbe valersi.
Lettera inviata da Padova l’11 dicembre 1869. Omboni, appena arrivato a Padova, è molto indaffarato a riordinare il museo, a preparare le lezioni e a sistemare la casa. Chiede a Gibelli notizie sul suo eventuale trasferimento alla Scuola Agraria di Milano.
Lettera inviata da Milano l’8 novembre 1869. Omboni ha saputo da Marinoni che Gibelli ha un lavoretto da pubblicare sugli Atti della società: ne sollecita l’invio. Omboni è stato nominato a Padova [alla cattedra di Paleontologia]; per il momento andrà soltanto a fare lezione e in seguito si trasferirà, avendo già la casa.
Lettera inviata da Firenze il 26 … [strappo della carta] 1868. Omboni ha molto apprezzato il fascicolo del Compendio della Flora Italiana che Gibelli gli ha mandato. Gli augura un pieno successo dell’opera e un adeguato riconoscimento accademico.
Lettera inviata da Firenze il 7 gennaio 1868. Omboni è soddisfatto che i suoi testi incontrino il favore della critica. Nel suo libro di Mineralogia non ha trattato di vetri e polveri da sparo, poiché sono materia della chimica industriale. Quanto ai petroli, non ne ha parlato, poiché la loro origine non è per nulla chiarita. Recentemente Omboni ha visto un articolo di Cocquand, il quale sostiene che il petrolio e i gas estratti siano di origine vulcanica, ma antica, e destinati ad esaurirsi. Ne parlerà in una nuova edizione. Vallardi è un vero imbroglione, di cui non ci si deve fidare.
Lettera inviata da Milano il 18 maggio 1867. Paolo [Mantegazza] non ha più fatto sapere a Omboni la sua disponibilità a trascorrere assieme una giornata, prima del viaggio in Europa. Chiede a Gibelli se Paolo è a Pavia o a Firenze. Sospetta che lui sia impedito a muoversi da madama Jacoba, la moglie, che sospetta il male nelle sue relazioni amichevoli con questa e quella signora.
Lettera inviata da Milano il 14 maggio 1867. Omboni riferisce a Gibelli che non è possibile nominare socio effettivo [non si dice di quale società o associazione] un certo signor X, non essendo stato inserito il suo nome nella lettera di convocazione della seduta. Omboni partirà a giugno per un lungo viaggio in Austria, Germania, Bruxelles e Parigi. Tornerà a fine agosto. Chiede a Gibelli qualche lettera di raccomandazione per naturalisti europei di sua conoscenza. Paolo [Mantegazza] ha proposto di passare assieme una giornata di allegria prima del viaggio.
Lettera inviata da Milano il 18 marzo 1866. Omboni scrive a Gibelli per augurargli il buon onomastico e per congratularsi per la sua nomina [non è specificato di che cosa si tratti]. Si sarebbe dovuto concedergli prima questo onore, avendo contribuito con le sue ricerche al progresso della scienza.
Lettera inviata da Milano il 15 marzo 1866. Omboni ha scritto a Caruel per avere il fascicolo del Prodromo della Flora Toscana. Riferisce di un colloquio avuto con Jan, direttore del Museo di Storia naturale di Milano, a proposito del progetto di istituire una cattedra di Botanica presso il museo. Jan dice che il progetto esiste, poiché lui cerca di collocarci Sardelli. Omboni chiederà anche a Cornalia se ne sa qualcosa [Cornalia divenne direttore del museo]. Da un accenno di Gibelli, Omboni ha avuto sentore che sua moglie sia nuovamente incinta.
Lettera inviata da Milano il 21 febbraio 1866. Omboni ha tardato a rispondere alla lettera di Gibelli, perché è stato socialmente molto impegnato per il carnevale. Gli chiede se può procurargli l’ultimo fascicolo del Prodromo della Flora Toscana di Caruel. Omboni sta terminando il manoscritto di Zoologia-Elementi. Invita Paolo [Mantegazza] e Gibelli a teatro al Carcano [teatro fondato nel 1801 e tuttora esistente] a sentire il Don Giovanni di Mozart.
Lettera inviata da Milano il 12 novembre 1865. Omboni chiede a Gibelli come procurarsi una certa quantità del vino che gli aveva mandato Paolo [Mantegazza] che non sa come rintracciare.
Lettera inviata da Milano il 29 dicembre 1864. Omboni manda a Gibelli un elenco dei libri che gli può regalare e un altro di quelli che gli può solo prestare.