Lettera intestata “R. Università di Padova–Gabinetto di Geologia”, inviata da Padova il 26 ottobre 1885. Omboni chiede a Gibelli se ha un posto di assistente di Botanica per una certa persona, di cui per ora non fa il nome, oppure conosce qualche professore cui la cosa interessi. Si raccomanda di non parlarne con Saccardo. In futuro gliene spiegherà il motivo.
Lettera inviata da Padova il 25 giugno 1885. Omboni ritiene che Gibelli conosca la storia dello scandalo relativo al professore Naccari e le pressioni esercitate dai suoi amici per farlo nominare a Padova. Omboni comunque voterà per Righi [che verrà nominato a Padova nel 1885]. Come al solito, Omboni andrà a Roncegno e la moglie si recherà a Vienna dal padre, tuttora in pessime condizioni.
Lettera inviata da Padova il 6 novembre 1884. Omboni è stato a Torino, ma Gibelli era assente. Gli racconta le lunghe peregrinazioni sue e della famiglia durante l’estate. Omboni ha bisogno di un tavolino per Persone costrette a letto che possa fungere anche da leggio [acclude tre schizzi a penna]. Chiede a Gibelli se sa dove se ne possono trovare.
Lettera inviata da Padova il 29 giugno 1882. Omboni segnala a Gibelli e si lamenta delle frequenti contestazioni degli studenti in parecchie università a vari professori, tra cui cita Filippuzzi, Uzielli ed Emery. E’ disegnata una testa di asino con corona di alloro. Omboni accenna ai programmi della sua famiglia per le ferie estive e chiede notizie di quella di Gibelli.
Lettera inviata da Bologna l’1 ottobre 1881. Omboni manda a Gibelli la lettera originale ricevuta dal direttore dello stabilimento di acque di Roncegno, Emanuel Longo, contenente indicazioni sul costo delle bottiglie e sulle modalità di spedizione.
Lettera inviata da Bologna il 28 settembre 1881. Omboni è a Bologna per un congresso. Prima di partire vuole visitare il museo geologico e quello civico. Andrà poi a S. Terenzio a recuperare la moglie, che condurrà a Firenze da una sua amica e da lì si recherà a Roma per un concorso. Al ritorno passerà per Bologna, dove spera di incontrare Gibelli.
Lettera inviata da Padova il 12 settembre 1881. Omboni informa Gibelli che il giorno seguente saranno a Padova il re con la regina e “i suoi satrapi” e visiteranno l’Università. Omboni partirà il 20 settembre per Roma, per un concorso alla cattedra di Mineralogia e Geologia, e spera di incontrare Gibelli. Si informerà del costo delle bottiglie dell’acqua di Roncegno.
Lettera inviata da Parigi il 23 febbraio 1855. Omboni invidia la situazione di Gibelli, che ha un posto di assistente e “un cuore che palpita con il suo”. Si è accorto che a Parigi non esiste un numero di geni maggiore che in altri luoghi; è solo molto grande e dona a chi la frequenta un’aureola di perfezionamento, però si rischia di tornare a casa “perfezionati come prima”. Omboni prega Gibelli di fargli avere sovente notizie dei comuni conoscenti e amici.
Lettera inviata da Graz il 6 settembre 1881. Omboni ha raggiunto a Graz la moglie che è in vacanza con il padre. Lui è stato un mese a Roncegno a passare le acque. Andrà al congresso di Bologna, dove spera di incontrare Gibelli. Omboni chiede a Gibelli se è contento del soprabito di panno con interno di pelliccia che ha comprato in Svizzera. Avrebbe intenzione di comprarne uno anche lui. Chiede a Gibelli se sia meglio acquistarlo in Svizzera, oppure se se ne possono trovare di buoni anche a Bologna. Lo comprerebbe quando verrà per il congresso.
Lettera inviata da Padova il 12 marzo 1881. Omboni informa Gibelli che è troppo tardi per rinunciare al ruolo di commissario per il concorso di Padova. Al più potrà evitare di venire una prima volta, inviando per posta il titolo di un tema per l’esame scritto. Dovrebbe ovviamente presentarsi dopo qualche mese per gli esami orali.
Lettera inviata da Padova il 10 marzo 1881. Omboni si rallegra del fatto che Gibelli sia stato nominato commissario per la nomina di docenti privati a Padova e pertanto sarà obbligato a venire finalmente a trovarlo.
Lettera listata a lutto inviata da Padova il 28 aprile 1880. Omboni ringrazia Gibelli per i libri richiesti. La lombaggine sta regredendo. Probabilmente era dovuta a disturbi intestinali e a emorroidi interne.
Lettera su carta intestata “R. Università di Padova – Gabinetto di Geologia e Mineralogia”, inviata da Padova il 21 aprile 1880. Omboni è stato a lungo costretto a letto per una persistente lombaggine; con purganti, coppette, scarificazioni, unzioni, frizioni, ecc.; ora sta molto meglio e ha ripreso le lezioni. Dice a Gibelli che vorrebbe acquistare per la biblioteca, a qualsiasi condizione, un’opera di Cocconi del 1873 sui molluschi miocenici e pliocenici delle province di Parma e Piacenza.
Lettera inviata da Padova l’11 ottobre 1878. Omboni comunica a Gibelli che il ministro, inopinatamente, ha aperto un concorso per un posto di professore ordinario alla cattedra di Botanica a Padova. Lo invita a concorrere. Saccardo è molto seccato, però potrebbe consolarsi con la nomina a Modena [al posto di Gibelli].
Lettera inviata da Padova il 18 maggio 1878. Omboni comunica a Gibelli l’insorgenza di un ostacolo alla sua venuta a Padova. Un decreto ministeriale ha stabilito un determinato numero di professori ordinari per l’Università di Padova. Purtroppo i posti sono già tutti occupati, per cui Gibelli dovrebbe venire a Padova come professore straordinario, il che non gli converrebbe, essendo già ordinario a Modena.
Lettera inviata da Padova il 10 maggio 1878 (ore 5 del pomeriggio). Omboni manda a Gibelli informazioni sulle acque minerali della regione. Oltre alle acque ferruginose di Levico in Valsugana citate nel suo libro sulla geologia d’Italia, ha saputo dal professore Legnazzi che esistono anche acque arsenicali a Roncegno. Omboni indica come ci si può arrivare.
Lettera inviata da Padova il 10 maggio 1878. Omboni informa Gibelli che Saccardo dal novembre scorso è incaricato dell’insegnamento in luogo del professore titolare, allora emerito e in seguito defunto. Omboni dice a Gibelli che, quando verrà aperto il concorso, dovrà concorrere alla cattedra. Saccardo farà di tutto per avere il posto. De Visiani sarà mandato a Sebenico, secondo il desiderio espresso nel testamento [suo luogo di nascita]. Ha lasciato le sue sostanze e la biblioteca all’orto di Padova.
Lettera inviata da Padova il 15 gennaio 1878. Omboni informa Gibelli su due luoghi montani, interessanti per passarvi le vacanze. Suggerisce Paneveggio, un gruppo di case a 3075 piedi parigini, in una valle che sbocca a Predazzo in val di Fiemme, raggiungibile con discreto tratto in carrozza. Altro luogo, ad altezza maggiore, è nella valle di Primiero, dove scorre il torrente Cismone: si chiama S. Martino di Castrozza, ma il viaggio in carrozza è ancora più lungo. Al posto di Gibelli, Omboni sceglierebbe però l’Abetone, più comodo e più vicino a Paolo [Mantegazza] e ai luoghi civilizzati.
Lettera inviata da Parigi il 25 dicembre 1854. Omboni, il giorno di Natale, è solo e triste. Mezza Parigi schiamazza e si diverte nelle strade, l’altra metà è in attesa della messa di mezzanotte. Omboni fa a Gibelli gli auguri per l’anno nuovo.
Lettera inviata da Padova il 26 gennaio 1877. Omboni chiede a Gibelli notizie sui pozzi artesiani, detti anche modenesi. Vuole sapere a quale profondità arrivano quelli modenesi [Gibelli è a Modena dal 1874] e se attraversano soltanto gli strati alluvionali o anche le sabbie gialle plioceniche. Segue una serie di domande. L’acqua è sempre potabile? Quanti pozzi artesiani esistono a Modena? Quanta acqua dà un pozzo? Qual è il diametro? Quale il rivestimento delle pareti? Qual è la temperatura dell’acqua? Omboni deve fare, assieme ad altri, un lavoro per il municipio di Padova sulla convenienza o meno di procurarsi acqua con tali pozzi. Ha saputo della morte di De Notaris.