Lettera inviata da Vigheffio (Parma) il 4 settembre 1885. Passerini ha cominciato a lavorare per la chiave analitica delle famiglie del Compendio; il lavoro è molto noioso. Manda a Gibelli un piccolo campione teratologico di vite, di cui non ha capito nulla. Passerini è stato nominato membro della commissione esaminatrice per il concorso di Botanica a Genova. Sarebbe lieto che anche Gibelli lo fosse, per potere stare un po’ assieme.

Lettera inviata da Parma il 15 maggio 1885. Passerini sottopone a Gibelli la traduzione tedesca redatta da Strobel dell’invito da mandare ai botanici, affinché segnalino eventuali errori riscontrati nel Compendio. Passerini teme di non riuscire più a trovare altri semi di Eranthis, poiché i follicoli sono prontamente deiscenti. Se Gibelli crede, può cercargli semi di Helleborus.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Parma il 2 maggio 1885. Passerini ha mandato alcuni semi di Eranthis hiemalis a Gibelli, che ne sta studiando le modalità di fecondazione. Non è ancora riuscito a compilare la chiave analitica delle dicotiledoni, anche perché vi sono state altre proteste degli studenti. Passerini presenta a Gibelli un breve testo da inviare ai colleghi botanici, pregandoli di segnalare all’editore qualche errore nei fascicoli del Compendio, onde provvedere a rimediare nelle correzioni o nelle aggiunte.

Lettera inviata da Parma il 4 aprile 1885. Passerini nelle ultime settimane è stato molto impegnato e preoccupato per le agitazioni degli studenti, che disertano le lezioni. L’Università è chiusa e occupata militarmente. Taluni studenti e anche qualche professore lo hanno definito “borbonico”, chiedendo le sue dimissioni, ma lui tira dritto per la sua strada. Passerini spera che Vallardi si decida a stampare. Ha piacere che il figlio di Gibelli, Raffaello, sia ben collocato a Bari.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Parma l’11 dicembre 1884. Passerini ha concluso la parte sulle Ranunculacee. Rimangono da fare il prospetto sinottico delle famiglie e l’indice di generi, specie e sinonimi. Sarebbe altresì opportuno preparare un errata corrige e aggiungere le novità comparse nelle pubblicazioni più recenti. Si potrebbe pensare di eliminare la parte fitogeografica, che Cesati avrebbe dovuto preparare.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Parma l’1 dicembre 1884. Passerini non si sente di studiare i funghi di Hervier: non si tratta di pochi, ma di centurie! Inoltre sarebbe necessario avere un assistente che lo aiutasse per gli esami microscopici, ma non riesce a trovarlo. Passerini ritiene molto interessanti gli studi di Gibelli sui semi di Trapa.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Parma il 19 novembre 1884. Passerini ringrazia Gibelli per avergli comunicato le modalità di essiccamento dei fiori [preparati dalla moglie di Gibelli - v. lettera n. 89 ter.49]. Riferisce a Gibelli che la località di ritrovamento di Leontice leontopetalum riportata da Reichenbach è l’“Italia meridionale”. Passerini ha ricevuto il fascicolo 33 del Compendio. Ha trovato molto belle le tavole dei frutti e dei fiori delle Ombrellifere. Ha visto Pigorini, che è molto grato al figlio di Gibelli per l’accoglienza ricevuta.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Parma il 9 novembre 1884. Passerini manda a Gibelli alcuni ramoscelli di gelso parassitati. Non è riuscito a trovare esemplari di Fusarium. Ha scritto al figlio di Gibelli, Raffaello, per raccomandargli il suo collega di Fisica, professor Pigorini, che andrà a vedere l’esposizione.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Parma il 7 novembre 1884. Passerini è tornato dal congresso di Torino, portandosi a casa un raffreddore. Chiede a Gibelli notizie sulle ricerche condotte con Cornu nel Biellese sulla malattia del castagno. Gli restituirà, corrette, le bozze della Draba. La figlia di Passerini ha ricevuto in dono dalla moglie di Gibelli una bellissima composizione di fiori e sarebbe lieta di conoscere il segreto della preparazione.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Vigheffio il 2 ottobre 1884. Passerini, se non troverà la pubblicazione di Ranunculus Cesatianus, si rivolgerà a Gibelli per averne un esemplare in prestito. Probabilmente Passerini verrà a Torino al congresso sulla filossera, a patto che le notizie sul colera siano buone.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Vigheffio il 12 settembre 1884. Passerini è lieto che Gibelli sia riuscito a sistemare i generi delle Crucifere, seguendo anche un po’ i suoi consigli. Passerini non ha accettato la nomina a giurato per l'Esposizione di Torino, date le condizioni sanitarie del paese. Chiede a Gibelli dove Caldesi ha pubblicato il Ranunculus Cesatianus, non avendolo trovato nella sua flora di Faenza. Suggerisce di aggiungere nel Compendio il Leontice leontopetalum, che cresce in bassa Italia.

Lettera inviata da Vigheffio (Parma) il 5 settembre 1884. A Passerini pare che Gibelli voglia mettersi in un ginepraio, volendo tenere distinti i tre generi, Braya, Sisymbrium ed Erysimum. Proporrebbe di unificare i primi due, aggiungendo anche Hugueninia e, volendo, anche Alliaria. Lascia comunque a Gibelli la decisione finale.

Lettera inviata da Vigheffio (Parma) il 29 agosto 1884. Passerini fa avere a Gibelli il manoscritto sino all’inizio delle Ranunculacee, che spera di concludere entro novembre. Accenna ai criteri secondo i quali si potrebbero ordinare i generi Sisymbrium ed Erysimum. Il congresso sulla filossera si terrà a Torino il 15 settembre, a meno che non venga rimandato, come successo altre volte. Anche a Parma ha fatto la sua comparsa lo “zingaro” [il colera]. Impressiona la marmaglia che, come al solito, accusa i medici di diffonderlo.

Lettera inviata da Vigheffio (Parma) il 24 agosto 1884. Passerini non si sente, avendo già faticato abbastanza, di sconvolgere le dicotomie delle Crucifere, come suggerirebbe Gibelli. Potrà fare lui stesso le correzioni, al momento di correggere le bozze. Seguono, raccolte in nove punti, le risposte di Passerini alle osservazione fatte da Gibelli. Vallardi si sta comportando vergognosamente, poiché non si decide a pubblicare l’ultimo fascicolo. A settembre vi sarà il congresso internazionale sulla filossera. A parte il colera, Passerini probabilmente non interverrà, poiché vi sarà il matrimonio di suo figlio Giorgio. Ha saputo dai giornali della morte di Caldesi.

Lettera inviata da Parma il 2 luglio 1884. Passerini chiede a Gibelli che cosa pensa a proposito di quanto gli ha scritto sulla malattia del gelso. Gli manderà anche una noterella che ha aggiunto, dopo essere venuto a conoscenza di spiegazioni diverse di Saccardo e di Penzig. Passerini si sta occupando delle Crucifere: manca soltanto il genere Arabis. A causa del serpeggiare del colera, non sa se andrà al congresso sulla filossera e a vedere l’esposizione. Non è in grado di dare a Gibelli molte informazioni sulla Maiella, avendola visitata assai superficialmente.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Parma il 27 aprile 1884. Passerini si è valso degli esemplari di Draba fattigli avere da Gibelli per preparare le dicotomie. E’ spiaciuto che il tipografo non abbia potuto inserire Dianthus Levieri, avendo già stampato la parte di testo che lo doveva comprendere. Passerini non si è ancora deciso a chiedere le Brassicacee a Janka.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Parma il 10 aprile 1884. Passerini ha trovato molte difficoltà nel preparare le dicotomie del genere Draba. Levier gli ha chiarito alcuni dubbi su Dianthus Levieri. Passerini vorrebbe avere informazioni su Draba nivea, registrata da Cesati come italiana; quest’ultimo però non ha citato Draba Zahlbruckneri. Seguono altri dubbi su molte specie di Draba. Passerini chiede a Gibelli di prestargli le Brassicacee di Janka, sempre che le possieda.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Parma il 14 marzo 1884. Passerini prega Gibelli di controllare le sinonimie di Dianthus Levieri. Ritiene convenga anticipare la pubblicazione del prossimo fascicolo, per dimostrare l’intenzione degli autori di porre termine alla troppo lenta e lunga pubblicazione del Compendio. Passerini chiede a Gibelli un parere su di un fungillo inviato da Pirotta su foglie di asfodelo.

Lettera intestata “Direzione del R. Orto Botanico dell’Università di Parma”, inviata da Vigheffio [Pr] il 13 settembre 1881. Per i momento Passerini deve rinunciare ad andare a Milano, dovendo recarsi a Roma dove è stata convocata la commissione sulla filossera. Le bozze sono stata approvate da Cesati. E’ prossimo l’arrivo del testo sulle Cucurbitaceae. Passerini fa alcune osservazioni sull’ovario dei fiori della famiglia, in particolare del genere Cucurbita. L’attuale ministro lo ha escluso dalla commisione per la cattedra di Botanica a Pisa. Passerini pensa che il designato sarà Arcangeli [la previsione si è rivelata esatta].