Lettera intestata “Stazione agraria sperimentale – Modena”, inviata da Modena il 7 luglio 1885. Penzig non ricorda la rivista su cui si parla di Trifolium subterraneum. Per quanto riguarda l’affare della Micorrhiza, anche Penzig ha notato il sopruso che Frank fa a Gibelli nella sua memoria. Il fatto meriterebbe una nota di risposta e Penzig suggerisce a Gibelli alcune modalità che potrebbero essere utilizzate per pubblicarla. Penzig andrà per due mesi in Valle Camonica. Sta facendo aggiunte e correzioni al suo lavoro sugli agrumi.
Lettera intestata “Stazione agraria sperimentale - Modena”, inviata da Modena il 19 febbraio 1885. Penzig restituisce a Gibelli la monografia di Bonafous. Non l’acquisterà per la Stazione agraria, avendola trovata di scarso interesse; Heuzé ha pubblicato sul mais le stesse notizie e forse anche di più. Purtroppo non possiede la monografia di Celakovski sui trifogli.
Lettera intestata “Stazione agraria sperimentale - Modena”, inviata da Modena il 5 febbraio 1885. Penzig manda a Gibelli una serie di chiarimenti richiestigli sul lavoro degli agrumi, presentato al ministero per il concorso. Gli si potrebbe obiettare che la trattazione non contiene criteri scientifici per curare le malattie; va però osservato che si tratta di un lavoro di anatomia e fisiologia, che contiene conoscenze indispensabili all’individuazione dei rimedi.
Lettera intestata “Stazione agraria sperimentale - Modena”, inviata da Modena il 7 ottobre 1884. Penzig ritorna sull’argomento del persistente ritardo nell’espletamento del concorso in cui ha presentato il suo lavoro sugli agrumi. Nel frattempo è uscito un lavoro di Savastano sulla teratologia degli agrumi, che in pratica è un capitolo della sua pubblicazione. E’ stata messa a concorso la cattedra di Botanica a Genova. Penzig spera che Borzì resti ordinario a Messina e che Ardissone non concorra. Le vacanze estive gli sono state guastate a causa del decreto ministeriale di non lasciare la città a causa del colera.
Lettera intestata “Stazione agraria sperimentale - Modena”, inviata da Modena il 7 agosto 1884. Sono passati 20 mesi dacché Penzig ha presentato al ministero dell’Agricoltura il suo lavoro sugli agrumi per il concorso; non se ne sa più nulla. Nel frattempo Hoffmann, Urban e Strasburger hanno pubblicato lavori su argomenti da lui trattati. Penzig chiede a Gibelli se può sollecitare l’iter, scrivendo eventualmente a Miraglia. Presto Foà verrà a Torino, con grande rammarico dei modenesi. Ferrari avrà riferito a Gibelli dei pochi ritrovamenti durante la gita sull’Appennino. Alla Stazione agraria giungono ogni giorno quattro o cinque campioni di acqua da esaminare, per paura del colera.
Lettera su carta intestata “Istituto Botanico, R. Università di Genova”, inviata da Genova il 21 marzo 1890. Penzig è euforico poiché Hanbury ha donato 70.000 lire per la ristrutturazione e l’ampliamento dell’Istituto Botanico di Genova. E’ già stata decisa la pianta della struttura. Nelle condizioni dell’offerta è stato stabilito che nessuno, neppure il Ministero, possa mettere naso nel progetto. Nel 1892 vi sarà l’inaugurazione. Anche Flora Ligustica dovrà vedere la luce nel 1892. Pare vicina la promozione a professore ordinario di Penzig.
Lettera intestata “Stazione agraria sperimentale - Modena”, inviata da Modena il 20 gennaio 1884. Penzig ringrazia Gibelli dei pezzi teratologici che gli ha mandato. Alla Stazione agraria tutto va bene. Pirotta si trova bene a Roma. Penzig si chiede chi vincerà il concorso di Bologna, tra Ardissone, Delpino, Borzì, Pirotta ecc. Il suo lavoro sugli agrumi si è di nuovo arenato: è nelle mani di Arcangeli che non ha fretta di fare la relazione [il lavoro era stato presentato alla commissione per un concorso].
Lettera intestata “Stazione agraria sperimentale - Modena”, inviata da Modena il 14 maggio 1883. Penzi ringrazia Gibelli della Clusia che gli ha mandato. La esaminerà attentamente, poiché si è ormai lanciato sulla teratologia, per farne possibilmente la sua specialità. Il professore Kny di Berlino ha scritto a Penzig, proponendogli un giovane studioso, molto dotato, che per motivi di salute vorrebbe venire come assistente in un istituto botanico d’Italia. Penzig chiede a Gibelli se la cosa non possa interessare, dal momento che è alla ricerca di un aiuto.
Lettera intestata “Stazione agraria sperimentale – Modena”, inviata da Modena il 31 gennaio 1883. Penzig è arrivato a Modena a dirigere la Stazione agraria. Ha trovato molti oggetti che ritiene appartenere a Gibelli; gliene manda l’elenco e gli chiede se desidera che gli vengano restituiti. Christ sta facendo una revisione delle Carices della Lombardia; Penzig ne possiede poche e chiede a Gibelli se sarebbe disposto a prestarle al botanico di Basilea. Penzig ha ricevuto una raccomandazione da Stein, ispettore del R. Orto botanico di Breslavia, riguardante un bravissimo giardiniere, desideroso di venire a lavorare in Italia. Chiede a Gibelli di aiutarlo nella sistemazione di questa degnissima persona, che ha conosciuto personalmente a Innsbruck.
Lettera inviata da Padova il 6 agosto 1882. Penzig esprime in dettaglio la sua opinione sull’esemplare di Pleospora ricevuto, riferendosi anche allo schizzo a matita che Gibelli gli ha preparato e che ora Penzig restituisce. Si è consultato anche con Saccardo. Penzig si recherà a giorni in vacanza a La Mortola, presso Ventimiglia.
Lettera inviata da Padova il 27 febbraio 1882. Penzig ringrazia Gibelli dei suggerimenti. Spera di riuscire a presentare con i documenti richiesti per il concorso [v. lettera n. 90.43] anche la dichiarazione di cittadinanza italiana, che ha richiesto solo recentemente. Farà una cernita dei lavori da presentare.
Lettera inviata da Padova il 20 febbraio 1882. Pirotta insiste con Penzig affiché concorra per la direzione della Stazione agraria di Modena. Quest’ultimo è però preoccupato perché il concorso non è per titoli ed esami, ma solo per titoli, e sono richiesti soprattutto lavori sui frumenti e sui foraggi, che non possiede. Penzig chiede a Gibelli consiglio sul da farsi.
Lettera inviata da Padova il 2 dicembre 1881. Penzig ringrazia Gibelli per il materiale sulla micologia degli agrumi. Sta esaminando gli esemplari di Pleospora. Penzig possiede ormai cento specie di funghi agrumicoli, la metà dei quali sono però pantofagi. Farà esaminare la Tiphula da Saccardo. Penzig manderà a Gibelli i preparati di cistoliti geminati, presenti su alcune Momordiche. Nel presente anno gli studenti sono pochi, poiché mancano quelli di Medicina, cui è stato spostato il corso di Botanica al secondo anno. L’esame di docenza non è ancora istituito, anche perché il professor Rossetti è gravemente malato.
Lettera inviata da Padova l’1 novembre 1881. Penzig ha saputo da Saccardo quanto Gibelli si sia prodigato per lui nel concorso di Pisa. Non aspirava certo ad essere messo sulla stessa linea di Delpino, Comes o Licopoli. Però l’essere stato messo sullo stesso piano di Massalongo, Mori e Cugini è stato motivo di orgoglio. Penzig sta preparando una nota sui miceti degli agrumi; ha osservato sui limoni una Pleospora diversa da P. herbarum e da quelle vista da Gibelli. L’esame per la libera docenza sta ritardando. Restituisce a Gibelli la Synopsis di Gaudin.
Lettera inviata da Monte Generoso il 23 agosto 1881. Gibelli ha avvertito Penzig che si può fare domanda per partecipare a un concorso a cattedra, anche senza mandare subito i documenti, e pertanto Penzig si è affrettato a iscriversi. Il suo lavoro sulla vite è da due anni nelle mani del professor Garovaglio il quale, nonostante ripetute sollecitazioni, non pensa per ragioni sconosciute a farlo stampare. Pirotta non riesce a venire alla riunione crittogamica, però verrà a Milano per il congresso sulle malattie della vite. I castagni di Monte Generoso iniziano ad ammalarsi, forse per la stessa malattia studiata da Gibelli. Penzig vuole sapere se deve raccogliergli materiale. Sarebbe felice di vederlo a Monte Generoso; è piovuto e la flora si è rianimata. Inoltre sarebbe possibile esaminare il grande erbario, da lui allestito e donato all’albergo, ad uso degli ospiti interessati. Penzig sarà a Milano; ci saranno Pirotta, Comes e Cugini, mentre è incerta la partecipazione di Saccardo.
Lettera inviata da Genova il 29 settembre 1889. Penzig è appena tornato dal lungo viaggio in Europa (Parigi, Belgio, Germania, Svizzera) dove ha incontrato molti eminenti botanici che elenca. Al ritorno ha trovato la lettera e la nota di Lojacono, che gli restituirà con la semplice aggiunta: “Ma lu l’è matt!”. Non è certo disposto ad accogliere un simile “libello famoso” nelle pagine caste e pure della Malpighia. E’ spiaciuto di non essere potuto venire a Roma alla riunione della Società Botanica Italiana. Prega Gibelli di fermarsi, al ritorno da Roma, a Genova perché gli farebbe piacere incontrarlo.
Lettera inviata da Monte Generoso [Alpi Luganesi] il 16 agosto 1881. Penzig ha saputo da Pirotta che Gibelli gli avrebbe consigliato di concorrere per la cattedra di Pisa. Era però impegnato per il conseguimento della libera docenza e ormai i termini per la presentazione dei documenti sono scaduti. D’altra parte le possibilità di ottenere l’eleggibilità sarebbero state minime. Penzig sta ritemprando le sue forze, che a Padova si erano alquanto ridotte. Sul Monte Generoso vi è gran siccità, per cui si limita a raccogliere muschi e licheni. Spera di incontrare Gibelli e Pirotta alla riunione della Società Crittogamica a Milano.
Cartoncino intestato “Università di Genova – Istituto Botanico Hanbury” inviato da Genova il 22 ottobre 1897. Penzig non trova in biblioteca alcuni fascicoli contenenti lavori di Rabenhorst, che risultano dati in prestito a Gibelli nel 1890. Gli chiede pertanto di controllare. Nicotra ha mandato a Gibelli due pacchi di piante, uno per l’erbario di Torino e l’altro per Penzig. Potrebbe essere spedito a Genova assieme al Rabenhorst. Penzig sta studiando i funghi di Giava.