Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 24 giugno 1888. Il commendatore Ferrando ha detto a Pirotta che non è possibile accettare la richiesta di rinvio di Gibelli. Pirotta però è contento del mancato rinvio, poiché sono intervenute complicazioni che renderebbero difficile la sua nomina, se la riunione venisse rinviata. Certamente l’assenza di Gibelli gli sarà dannosa, perché solo lui sarebbe in grado di presentare i suoi lavori nel loro giusto valore.
Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 24 gennaio 1888. Gibelli è malato e chiede il rinvio della convocazione come commissario. Pirotta lo supplica però di fare il possibile per essere presente. Ritiene che il giudizio sarà favorevole, però vorrebbe il voto di una maggioranza coesa, che solo l’autorità di Gibelli potrebbe favorire.
Lettera inviata da Pavia il 7 giugno 1877. Pirotta fa avere a Gibelli un lucido con il disegno di Cressa cretica tratto dalla Flora Graeca. Si dice che a Roma concorreranno Saccardo, Tassi e Licopoli. Pare che Ardissone rinunci. Pirotta ha avuto occasione di vedere la relazione di Garovaglio, che sarebbe favorevole a chiamare senza concorso Passerini o Gibelli. Sarà pronto per l’esposizione di autunno un volume dell’Archivio del laboratorio crittogamico.
Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 14 dicembre 1887. Pirotta ha saputo che a giorni si riuniranno le facoltà di Modena e di Roma per decidere delle sue sorti e di quelle di Mori [probabilmente per decidere il passaggio a professore ordinario]. Pirotta cita il nome dei professori che spera facciano parte della commissione e di quelli meno graditi.
Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 13 ottobre 1887. Pirotta è molto spiaciuto delle cattive notizie ricevute da Torre Pellice da Gibelli, a proposito della moglie. Lo scrivente ha avuto invece vantaggi per la sua salute dal viaggio di 26 giorni sui laghi e sui monti della Lombardia. A Napoli Licopoli ha avuto un colpo apoplettico, così gli invalidi sono due. Anche a Palermo e a Cagliari i titolari di Botanica sono in cattivo stato. Il povero Gennari è assai mal messo e probabilmente lui stesso chiederà la pensione. Ma dove sono i giovani che dovrebbero sostituire questi professori?
Lettera inviata da Roma il 16 giugno 1887. Pirotta è stravolto, avendo dovuto esaminare 500 pacchi di titoli dei partecipanti al concorso liceale. E’ pieno di reumatismi e spera di andare ai fanghi di Civitavecchia ai primi di luglio. Briosi andrà a Parigi a spese dello stato, per rappresentare gli orticoltori italiani, come aveva già fatto a Pietroburgo. Ancora una volta è riuscito a gabellare i suoi amici al ministero!
Lettera inviata da Roma il 26 maggio 1887. Pirotta ha apprezzato le interessanti conclusioni tratte da Gibelli e Belli nel lavoro sui trifogli. Pirotta manda a Gibelli esemplari di Styrax raccolti a Tivoli e conservati in alcol in vari stadi di maturazione. La nomina a ordinario è andata in fumo un’altra volta. Pirotta pubblicherà un lavoro sul genere Jasminum, dove ha individuato due tipi di strutture nei semi.
Lettera inviata da Roma il 21 aprile 1887. Pirotta manderà a Gibelli esemplari di Styrax officinalis, quando la pianta sarà in fiore. Aiuterà il signor Pasta [un Pasta fu per qualche tempo giardiniere all’Orto di Torino], fornendogli vari indirizzi cui potersi rivolgere. Pirotta prega Gibelli di ricordare a Ferrari [trasferito da Modena a Torino nel 1887] di raccogliergli durante le sue escursioni esemplari di Caracee, che avrebbe fatto determinare da Canepa. Nel P.S. si chiede a Gibelli se a settembre parteciperà al Congresso crittogamico a Parma.
Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 20 marzo 1887. Pirotta ha trovato a Berlino da Engler l’Oleacea Nyctanthos. Lo scrivente fa parte della commissione per la Stazione agraria di Modena; gli altri componenti sono Arcangeli, Briosi, Marconi e Sartini. Per aiutare Cugini, Pirotta metterà come pregiudiziale quella di nominare un botanico e non un chimico. A Roma sono iniziati i lavori dell’Istituto botanico.
Lettera inviata da Roma il 15 gennaio 1887. Pirotta ha mandato a Gibelli gli esemplari di Hieracium richiesti, meno H. hirsutum che non ha trovato. Lo prega di non modificare l’ordine e la numerazione dei campioni. Ha ricevuto la nota su Pteranthus per Malpighia. Spera che anche Mattirolo e Belli gli mandino dei lavori. Pirotta prega Gibelli, qualora fosse in commissione al concorso per la Stazione agraria di Modena, di aiutare “quel povero diavolo di Cugini” [nel 1887 Cugini fu nominato direttore]. Il fratello di Pirotta è sempre a Torino, ma non fa nulla per trovarsi un’occupazione e preoccupa sempre più la madre e il fratello maggiore.
Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 24 dicembre 1886. Pirotta fornisce a Gibelli una indicazione bibliografica di un lavoro sulla comunicazione del plasma attraverso le pareti cellulari. Gli chiede se vuole avere tutti i quattro pacchi di Hieracium di Cesati; se ne desidera solo una parte, gliene fornisca l’elenco. Si riparla di un possibile conservatore dell’erbario per Torino [v. lettera n. 91 bis.147]. Penzig è stato nominato a Genova ed ha accettato. Corre voce che il Consiglio Superiore, forse in seguito alla proposta della commissione del concorso, abbia nominato il secondo arrivato, Melis, retrocedendo il Portis, che era il primo classificato. Il motivo sarebbe stato che Capellini, che l’anno seguente verrà a Roma, non voleva accanto un paleontologo di fama.
Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 28 novembre 1886. Pirotta comunica a Gibelli che il fratello Giuseppe, licenziato a Chatillon dalle ferrovie, si è stabilito a Roma in casa sua. Lui non lo vuole assolutamente, perché sono 12 anni che tratta i familiari con arroganza e continue villanie. Gli ha promesso di mantenerlo per un po’ di tempo, purché se ne vada di casa. Detto fratello ha deciso di trasferirsi a Torino e Pirotta teme che vada da Gibelli a chiedergli aiuto. Pirotta chiede pertanto a Gibelli di non dargli assolutamente nulla e di imporgli di non farsi mai vedere in casa sua.
Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 20 novembre 1886. Pirotta elenca i fattori che potrebbero indurre il ministero ad accogliere il ricorso dei rimandati all’esame di maturità. Spera che il figlio di Gibelli, Camillo, possa beneficiare delle decisioni adottate. Pirotta ha trovato interessantissime le lezioni che Gibelli ha fatto stampare. Il laboratorio è molto frequentato e pertanto deve dedicargli tanto tempo, avendo solo due assistenti, Avetta e Baldini. Purtroppo il ventiquattrenne fratello minore continua a procurare guai a Pirotta: per la seconda volta è stato licenziato dalle ferrovie e gli è piombato in casa, nonostante il divieto. Sono anni che Pirotta non ha un attimo di tranquillità.
Lettera inviata da Pavia il 16 maggio 1877. Pirotta ha dovuto lavorare “come un asino” per traslocare la biblioteca di Garovaglio. Segue una disquisizione su un esemplare di Peziza. Gibelli si è nuovamente lamentato della sua cattiva salute e Pirotta se ne duole. Anche lui è molto stanco per tutte le incombenze assegnategli. A Pavia sta iniziando la preparazione dell’esposizione di settembre.
Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 10 settembre 1886. Pirotta ha saputo che il concorso di Genova è stato deciso per il 6 ottobre. La data del concorso per ispettore deve ancora essere stabilita. Ricorda a Gibelli di fargli avere il lavoro sullo Pteranthus. Finalmente si farà l’asta per la costruzione dell’istituto di Pirotta.
Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 7 settembre 1886. Come commissario del gruppo di studio sulla Peronospora, Pirotta deve lasciare Castellamare e tornare a Roma. Dovrà in seguito andare in Francia a visitare i vigneti malati e trattati, e non potrà incontrare a fine mese Gibelli quando verrà nella capitale. Pirotta potrà fermarsi a Torino al ritorno. Chiede a Gibelli il parere sul primo numero di Malpighia. Pirotta ha già sistemato mille esemplari dell’erbario di Cesati. Per quanto riguarda l’ispettore da assumere al ministero di Agricoltura, suggerisce a Gibelli Cuboni o Cugini. Se non si riuscisse a fare assumere un botanico, si potrebbe scegliere un agronomo, ad esempio Poggi. Se vogliono un legale, potrebbe andare bene il conte Cencelli-Perti, uno dei pochi “signori romani che studiano e che ambirebbe il posto … per poter lavorare”. Per quanto riguarda la cattedra di Genova, Pirotta confessa a Gibelli che, pur stimando Piccone e riconoscendone i meriti, preferirebbe che a dirigere l’istituto vi fosse Penzig.
Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 4 agosto 1886. Su proposta unanime della facoltà, il ministro ha assegnato il posto di professore ordinario a Pirotta; purtroppo però la nomina verrà fatta l’anno prossimo. Pirotta suggerisce a Gibelli alcuni nomi per il posto di ispettore al ministero di Agricoltura. Per quanto riguarda il posto di conservatore [v. lettera 91 bis.146], Pirotta ha saputo che il candidato dovrebbe eseguire anche lavori di manovalanza, mentre Calloni è un botanico sistematico colto e preparato, adatto a ordinare, determinare e studiare le piante di erbario. Pirotta si congratula con Gibelli per il lavoro sui trifogli e lo invita a mandargliene un ampio resoconto da pubblicare sulla rivista Malpighia.
Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 22 giugno 1886. Pirotta non ha ancora deciso se andare in vacanza a Subiaco o a Sulmona. Invidia Gibelli, che è tra i monti a Torre Pellice. Avrebbe trovato un conservatore per Gibelli, Silvio Calloni, un ticinese. Ha lavorato con De Candolle e con Mueller ed è dovuto emigrare dalla Svizzera quando i clericali sono andati al governo. Ora è a Pavia al museo zoologico, come assistente di Pavesi [il trasferimento a Torino non si concluse, perché Calloni tornò in Svizzera]. E’ un’ottima persona, che vorrebbe occuparsi di Botanica, in cui è esperto. Dovrebbe uscire il primo numero della rivista [dovrebbe trattarsi di Malpighia]. Armitage ha risposto che dei trifogli della Tunisia possiede solo il Trifolium stellatum. Pirotta prega Gibelli di mettere in ogni esemplare di Trifolium dell’erbario Cesati un cartellino compilato in modo appropriato.
Lettera intestata “Malpighia - Redazione” inviata da Roma il 21 marzo 1886. Pirotta comunica a Gibelli che, assieme a Borzì e a Penzig, sta curando la pubblicazione di una nuova rivista, che si chiamerà Malpighia, che conterrà lavori originali italiani e stranieri, traduzione di importanti lavori esteri, notizie botaniche di varia natura e la completa letteratura botanica italiana. Solla andrà a Vallombrosa.
Lettera inviata da Roma il 2 marzo 1886. Pirotta ha raccolto un buon numero di esemplari di Romulea bulbocodium per la Società Elvetica, con cui collabora Gibelli; glieli farà avere dopo averli essiccati. A Roma i matematici eleggeranno di certo a professore ordinario un matematico. A Genova il concorso sarà per professore straordinario. Forse per favorire Piccone?
