Lettera inviata da Pavia l’1 ottobre 1879. Pirotta si compiace con Gibelli per la sua nomina a professore ordinario a Bologna [dove succedette a Bertoloni Giuseppe]. Pirotta è ormai certo di andare a Strasburgo. Borzì è stato nominato a Messina, dove né Pirotta né Cattaneo hanno ottenuto l’idoneità. Pirotta chiede a Gibelli se gli conviene concorrere, a Modena, alla cattedra lasciata da lui vacante.

Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 14 giugno 1879. Nessun erbario presente a Pavia possiede esemplari dell’Arceutobium oxycedri richiesto da Gibelli. Pirotta ha saputo che Garovaglio, dopo la rinuncia di Pedicino, è commissario candidato nei concorsi di Padova, Torino e Bologna. Cattaneo è furioso perché il concorso di Sassari è stato annullato. Verrà ripetuto per esami, però nessuno si presenterà; rimarrà pertanto, come forse in alto qualcuno desidera, l’attuale incaricato, il Macchiati. Il Po ha esondato e pertanto addio a Corispermum e Cycloloma.

Lettera inviata da Pavia il 15 maggio 1879. Pirotta manda a Gibelli esemplari di Cardamine Mattioli da lui richiesti. Lo prega di fargli avere qualche campione di Typhula e di Pleospora degli aranci. Vedrà se è già presente la descrizione nell’elenco di Cattaneo negli ultimi Rendiconti dell’Istituto. Pirotta ha letto con attenzione l’ultimo lavoro sulla malattia del castagno: ha trovato molto convincenti le conclusioni di Gibelli. Concorrerà per ottenere un periodo di studio in un posto speciale per la Crittogamia a Strasburgo presso De Bary.

Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 5 maggio 1879. Pirotta promette a Gibelli di fargli avere gli esemplari richiesti di Cardamine Mattioli. L’aspergillo trovato da Gibelli nelle vie aeree dei piccioni di Modena dovrebbe essere Aspergillus nigrescens. Segue una serie di precisazioni sulle caratteristiche e sulle sinonimie del fungo. Garovaglio si occupa sempre meno dell’istituto: mancano i libri, i reattivi, le provette, persino la carta da scrivere e vi sono migliaia di lire di debiti. Pirotta vorrebbe frequentare un corso di aggiornamento a Strasburgo e non importa se Garovaglio andrà su tutte le furie. Ha deciso con Penzig di preparare una flora di S. Colombano.

Lettera inviata da Pavia l’11 gennaio 1876. Pirotta manda a Gibelli i lucidi del Botanical Register e della Flora Greca richiesti. Non è riuscito a trovare gli esemplari di Graphidee e di Pertusaria. Pirotta si ritiene al momento soddisfatto perché guadagna all’Università 1000 lire con il posto di assistente di Zoologia e 700 lire con il laboratorio.

Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 29 aprile 1879. Pirotta chiede a Gibelli se può fargli avere per il suo erbario un esemplare del Tuber arenarium, inviatogli per studio dal ministero. Aspetta l’ultimo rendiconto sulla malattia del castagno. Segue una lunga serie di chiarimenti su parecchie specie di funghi.

Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 5 marzo 1879. Consigliato dal professor Cantoni, Pirotta ha presentato i documenti per il concorso di Padova. Ha scritto ai due commissari che conosce, Cesati e Caruel, spiegando loro che la sua intenzione è semplicemente di ottenere l’idoneità da utilizzare nei concorsi in Università minori. Si parla di futuri concorsi e di possibili trasferimenti di docenti.

Lettera listata a lutto inviata da Pavia. Pirotta chiede a Gibelli se sia opportuno che presenti i documenti al concorsi di Padova e Torino, per ottenere l’idoneità. Gibelli gli ha consigliato di occuparsi di argomenti morfologici. Ma come fare, non avendo i mezzi e il tempo necessari? Pirotta lo prega di dare un giudizio sul suo lavoro sul latte.

Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 23 dicembre 1878. Nonostante le preoccupazioni e gli affanni dell’anno trascorso, Pirotta non può dimenticare gli amici in occasione delle feste natalizie, e pertanto manda a Gibelli e alla sua famiglia gli auguri per l’anno nuovo.

Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 29 novembre 1878. Purtroppo il posto a Modena non è assolutamente sicuro, per cui Pirotta ha deciso di rimanere a Pavia.

Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 25 novembre 1878. Gibelli ha comunicato a Pirotta di avere a Modena due posti da coprire, però glieli sconsiglia perché sono precari. Pirotta dice che gli interesserebbero egualmente, poiché anche a Pavia il suo incarico è da rinnovare ogni anno. Perdipiù la compagnia è pessima.

Lettera listata a lutto inviata da Pavia il 20 novembre 1878. Pirotta è molto occupato per una serie di incombenze da espletare dopo la morte del padre. A Pavia non ottiene nessun riconoscimento materiale o morale. Solo l’amore per la scienza gli impedisce di andare in qualche cittadina sperduta a insegnare in un liceo, portando con sé la madre. Pirotta ha concluso il suo lavoro, Studii sul latte, e ha dovuto contestare il “becco fottuto” [Garovaglio] perché voleva mettere sul lavoro anche il suo spregevole nome.

Lettera inviata da Pavia l’11 agosto 1878. Pirotta non scrive da molto tempo a causa dei guai familiari: il padre sta sempre peggio. Cattaneo ha perso la moglie e ha sposato la figlia di Vittadini, rinunciando definitivamente alla cattedra di Sassari. Pirotta è pentito di non avere partecipato al concorso; non lo aveva fatto perché sperava di ottenere il posto di Cattaneo al laboratorio crittogamico a Pavia.

Lettera inviata da Pavia il 22 febbraio 1878. Pirotta comunica a Gibelli che la malattia del padre si è aggravata: sono comparsi disturbi della memoria e del linguaggio. Cattaneo concorrerà alla cattedra di Botanica di Sassari. Unico concorrente pericoloso è Cugini di Bologna. Se Cattaneo andasse a Sassari, Pirotta potrebbe ottenere il suo posto di assistente all’Orto. Arcangeli è stato chiamato all’unanimità alla cattedra di Botanica di Messina. Se non accettasse, verrà indetto un concorso e Pirotta chiede a Gibelli se gli convenga partecipare. Garovaglio lo incarica di cercargli, eventualmente acquistandolo, un libro di Brignoli, Del Crambo, malattia che infesta i vitigni, che a Pavia non si riesce a trovare.

Lettera inviata da Pavia il 7 marzo 1878. Pirotta sta pensando al concorso di Messina. Caruel gli ha assicurato che la sua monografia sul fungo Sporormia verrà pubblicata sul Giornale botanico. Unisce alla lettera il lucido di Campanula nutabunda, tratta dalla tavola di Gussone. Pirotta manda a Gibelli i saluti di Pavesi e di Brugnatelli.

Lettera senza località di invio, spedita il 12 settembre 1875. Pirotta ha finito di andare a scuola e ringrazia Gibelli per l’interesse che gli ha dimostrato. La sua tesi di laurea “Saggio di una monografia del genere Sporormia” ha ottenuto il massimo dei voti e la dignità di stampa. Spera di potersi sistemare a Pavia. Pirotta comunica a Gibelli la morte del professor Porta, che ha legato all’Università un capitale di 250.000 lire. I professori Taramelli e Maggi insegneranno Anatomia Comparata, mentre la Zoologia verrà affidata al professor Pavesi. Schiapparelli e Brioschi faranno parte della Scuola Normale. Il dottor Cattaneo, i Pelidi e Scarenzio si congratulano con Gibelli per il conseguimento dell’ordinariato. Segue la sintesi di un lavoro sulla malattia del castagno.

Lettera inviata da Pavia il 12 dicembre 1877. Pirotta spiega a Gibelli le ragioni della sua rinuncia al posto di professore a Pistoia. Lo stipendio era insufficiente e la scuola priva di materiali per l’insegnamento. Inoltre il padre era stato colpito da paralisi e aveva bisogno di assistenza. E’ pertanto tornato al museo zoologico e al laboratorio crittogamico di Pavia. Sta terminando il testo della seconda e terza decade dei funghi del Pavese e vuole mettere per iscritto alcune osservazioni sulle muffe e sui lieviti del latte. Pirotta ha saputo che Ardissone vuole riprendere la pubblicazione del giornale della Società Crittogamologica Italiana. Ne è molto spiaciuto, poiché assieme a Cattaneo aveva avuto da Garovaglio il permesso di preparare una pubblicazione sulle Tallofite italiane, che potrebbe apparire come un contraltare all’iniziativa di Ardissone. A Pavia Bottini ha avuto la cattedra che fu del Porta.

Lettera inviata da Pavia il 28 settembre 1877. Il 15 settembre sono stati inaugurati a Pavia l’Esposizione e il Concorso agrario. La parte orticola e ampelografica hanno superato ogni aspettativa. Pirotta è stato nominato professore di Storia naturale nel R. Liceo di Pistoia e in un istituto agricolo della città. Al laboratorio crittogamico di Pavia rimarrà soltanto il dottor Cattaneo, il quale però è stato proposto alla cattedra di Botanica di Sassari. Andranno così sciupati preziosi materiali scientifici. Non si può comunque pretendere di meglio, quando a dirigere si mette una persona come Garovaglio.

Lettera inviata da Pavia l’11 luglio 1877. Gibelli si è lamentato con Pirotta che il lavoro al microscopio lo fa molto soffrire e lui gli suggerisce di mandarlo al diavolo. Ha letto la relazione di Miraglia sul lavoro di Gibelli sulla malattia del castagno, che si ripromette di leggere attentamente. Pirotta ha dato alle stampe una sua memoria sui funghi parassiti dei vitigni. Il lavoro nel laboratorio lo assorbe completamente, poiché Garovaglio non fa più nulla e bisogna dare risposta alle domande dei privati sulle cose più sciocche e più note.

Lettera intestata “R. Giardino Botanico - Roma”, inviata da Roma il 29 gennaio 1888. Pirotta ha ricevuto da Gibelli l’assicurazione che, nonostante i suoi problemi di salute, parteciperà alla riunione della commissione. Si eviterà così che la commissione gli dia un punteggio non corrispondente al valore delle sue pubblicazioni. Pirotta ritiene che un voto nettamente più alto di quello ottenuto da Mori, confermerebbe la sua superiorità scientifica.