Lettera su carta intestata “Ministero dell’Istruzione - Consiglio Superiore”, inviata da Roma il 12 maggio 1893. Saccardo comunica a Gibelli l’acquisizione della libera docenza da parte di Belli e Buscalioni.

Lettera su carta intestata “R. Università di Padova - Istituto ed Orto Botanico”, inviata da Padova il 16 marzo 1893. Saccardo assicura Gibelli che appoggerà Belli e Buscalioni al concorso per la libera docenza. E’ avvilito della nomina di Baccarini a Catania e di Nicotra a Sassari, contro il parere negativo del Consiglio Superiore. La commissione, caratterizzata da spudorato favoritismo e da pressioni settarie, capitanata da P. e da B., ha lasciato in un angolo giovani validi, come Belli, Buscalioni, Berlese e De Toni. Seguono alcune osservazioni e proposte per una modifica dell’ordinamento universitario.

Lettera inviata da Padova il 16 marzo 1893. Saccardo ritiene che gli allievi di Gibelli, Belli e Buscalioni, meritino la libera docenza. Lo scrivente è avvilito perché uno spudorato familiarismo e pressioni settarie sono riuscite a nominare Baccarini professore a Catania e Nicotra a Sassari. La commissione era capitanata da P. e da B. Saccardo si dichiara contrario allo sminuzzamento delle cattedre.

Lettera inviata da Padova il 4 luglio 1887. Saccardo è spiaciuto che Gibelli abbia pagato il quinto volume della Sylloge di tasca sua e non con i soldi della dotazione, come fanno gli altri direttori. E’ rattristato che l’Accademia dei Lincei non abbia premiato la sua Sylloge. Purtroppo la commissione era composta da tre soli botanici e da ben cinque anatomo-fisiologi, che di micologia non sanno nulla. Saccardo si rammarica del mancato premio, nonostante i numerosissimi giudizi favorevoli ottenuti in Europa.

Lettera intestata “R. Orto Botanico dell’Università di Padova - Direzione”, inviata da Padova il 4 giugno 1886. Saccardo non ha tempo di completare i disegni del lavoro sui Fungi Italici, finché non abbia terminato la Sylloge. Esprime a Gibelli le difficoltà esistenti nel differenziare le varie specie di Pleospora. Saccardo prega Gibelli di aiutarlo per l’acquisizione del premio del concorso dei Lincei del maggio 1887. Ringrazia Gibelli per avergli fatto avere il Compendio della Flora Italiana.

Lettera inviata da Padova il 3 dicembre 1885. Saccardo è felicissimo di essere stato classificato con certi nomi illustri, anche se è certo che il premio non gli verrà assegnato. Sarebbe curioso di conoscere la valutazione sugli altri concorrenti. Saccardo ha ricevuto altri giudizi benevoli sulla Sylloge. In modo particolare gli ha fatto piacere quello di Peck, il quale sta disponendo i funghi del Museo nazionale di New York secondo l’ordine adottato nella Sylloge. Ringrazia per la restituzione dei trifogli dati in prestito a Gibelli; gli esemplari sono migliori di prima, essendo stati da lui revisionati. Saccardo sta pubblicando il quarto volume della Sylloge.

Cartoncino spedito da Padova il 17 giugno 1885. Saccardo è molto stupito che Naccari, dopo aver deciso di trasferirsi a Padova, abbia rinunciato al nuovo incarico e sia rimasto a Torino. A Padova verrà Righi. Saccardo prega Gibelli di mettere i nomi corretti agli esemplari di Trifolium che gli ha mandato.

Lettera inviata da Padova il 2 marzo 1885. Saccardo ha saputo che tra i concorrenti al premio vi è Golgi, competitore temibile, anche perché è nipote di Bizzozero. Spera non gli venga preferito, essendo i suoi lavori ancora da completare. Saccardo non ha mai ricevuto i semi di Adonis vernalis che aveva chiesto a Gibelli. Ha saputo che a Genova concorreranno Penzig e forse anche Ardissone.

Lettera inviata da Padova il 2 gennaio 1893. Saccardo è convinto che gli assistenti [Buscalioni e Belli] di Gibelli al concorso di Catania furono maltrattati, come lo fu anche Berlese. Sarebbe forse opportuno, data la vastità acquisita dalla Botanica, che puntassero a una docenza parziale, ad esempio uno a quella di Anatomia delle Fanerogame e l’altro a quella di Sistematica delle Fanerogame. Sarebbe poi preferibile che concorressero in due Università diverse. Gli assistenti di Saccardo, Paoletti e Fiori, stanno elaborando una sinossi analitica della flora italiana, con le figurine così vere della British Flora di Bentham e Hooker.

Lettera inviata da Padova il 7 gennaio 1885. Saccardo, a proposito dell’importanza della Sylloge, non ha nulla da aggiungere a quanto detto dai valenti micologi che già hanno espresso un giudizio. La principale importanza è quella del tentativo di mettere ordine allo stato caotico in cui si trova la sistematica micologica. Sinora la stampa dei tre volumi è costata 9.000 lire. Spera di rifarsi almeno in parte con le vendite, però la vincita del premio Bressa sarebbe certamente preziosa.

Lettera inviata da Padova il 29 dicembre 1884. Saccardo è riuscito ad avere la stampa anche del terzo volume di Sylloge e lo ha spedito all’Accademia. Gli si potrà obiettare che l’opera non è ancora completa. Però, se la Sylloge fungorum omnium è ritenuta importante, il premio dovrebbe essere un invito a completare l’opera.

Lettera intestata “R. Orto Botanico dell’Università di Padova - Direzione”, inviata da Padova il 19 dicembre 1884. Saccardo fa avere a Gibelli un fascicolo contenente recensioni e giudizi sui due volumi di Sylloge, di cui acclude una copia. Spera di poter pubblicare a breve anche il terzo volume.

Lettera inviata da Selva di Montebelluna il 19 agosto 1884. Saccardo spera di vincere il premio Bressa [vedi lettera del 12 agosto 1884]. Prega Gibelli di parlarne anche a Lessona. Ha acquistato da Hoepli le nove decades di De Notaris.

Lettera inviata da Selva di Montebelluna il 12 agosto 1884. Saccardo si congratula con Gibelli, avendo saputo da Naccari che è stato nominato membro dell’Accademia di Torino. Saccardo prega Gibelli di presentarlo al concorso per il premio Bressa, essendo necessaria la segnalazione di un accademico. Al concorso porterebbe i primi due volumi di Sylloge fungorum. Passerini gli ha suggerito di concorrere anche per il premio dell’Accademia dei Lincei. Un potenziale merito della sua pubblicazione sarebbe che Saccardo ha sostenuto tutte le spese. Un contributo esterno potrebbe fare comodo.

Lettera inviata da Padova l’1 dicembre 1883. Saccardo si rallegra che Gibelli si sia già bene ambientato a Torino, dove l’ambiente è distinto. Non sa nulla del concorso di Bologna; si stupisce che Delpino vi aspiri, ora che l’università di Genova è diventata di prima classe. A Saccardo pare giusta la scelta di Pasquale alla cattedra di Napoli; a suo avviso è migliore di Licopoli. Ha incontrato di recente a Roma Pasquale e non gli è parso così “scemo e imbecillito” come alcune Persone interessate volevano fare credere.

Lettera inviata da Vittorio [Veneto] il 12 ottobre 1882. Saccardo è soddisfatto che Penzig sia stato chiamato alla Stazione agronomica di Modena. Purtroppo però sarà arduo trovare un sostituto! Saccardo vorrebbe mettersi d’accordo con Gibelli e Passerini sulla nomina del responsabile del laboratorio di Pavia. Specifica a Gibelli la collocazione esatta sulla rivista Michelia della diagnosi dei tre funghi ricevuti [v. lettera n. 98.1]

Lettera intestata “R. Orto Botanico dell’Università di Padova”, inviata da Padova il 31 luglio 1882. Saccardo informa Gibelli di avere pubblicato sul fascicolo VIII di Michelia la determinazione dei tre funghi del castagno inviatigli. Chiede a Gibelli se ha intenzione di muoversi da Bologna.

Lettera intestata “R. Orto Botanico dell’Università di Padova - Direzione”, inviata da Padova il 12 gennaio 1882. A Saccardo, come già era accaduto a Gibelli e ad altri botanici, è stato chiesto di pagare l’affitto dell’alloggio a lui riservato all’Orto botanico. Vengono elencati alcuni motivi e varie condizioni da rispettare, che inducono a ritenere che l’alloggio debba essere riservato ai direttori a titolo gratuito. Anche il ministro Baccelli è di questo avviso. Saccardo chiede a Gibelli come si comporta quando è in commissione per gli esami di laurea degli studenti di Scienze naturali e di Farmacia.

Lettera su carta intestata “Ministero dell’Istruzione - Consiglio Superiore”, inviata da Roma il 24 aprile 1892. Saccardo informa Gibelli che il concorso di Catania è andato orribilmente. Elenca i nomi dei professori ineleggibili e la graduatoria di quelli eleggibili [v. anche lettere n. 32.1, 90.11 e 90.12]. Da tale graduatoria è evidente che neppure botanici di fama europea avrebbero vinto il concorso, a meno di essere appoggiati da Nicotra. Saccardo enumera infine alcune perplessità circa i concorsi di Napoli e Palermo.