Lettera inviata da Firenze il 12 aprile 1844. Cima dice a Moris di avere raccolto e redatto le lezioni tenute a Pisa da Matteucci, come lui stesso dichiara nella prefazione della pubblicazione. Purtroppo un suo amico, sull’Indicatore Sardo, ha scritto che le lezioni erano di Cima, esponendolo a giudizi negativi circa il suo operato. Prega Moris di chiarire l’equivoco, qualora fosse necessario.
Lettera inviata da Nizza il 27 novembre 1859, in cui Ciampella annuncia a Moris la spedizione di un pacco di piante essiccate da parte del comune amico dottor Bubani.
Lettera inviata da Torino il 27 settembre 1853. Chiò chiede a Moris di aiutarlo a ottenere la cattedra di Fisica superiore, finalmente messa a concorso, per la quale per 14 anni è stato incaricato dell’insegnamento, come possono far fede i membri del Consiglio, cavaliere Re e conte Avogadro.
Lettera, con timbro in rilievo “Farmacia dell’Ospedale Mauriziano, via della Basilica – Torino”, inviata da Torino il 20 ottobre 1863. Il professore Orosi ha pubblicato una lettera inviata al ministero della Pubblica Istruzione sul rinnovamento degli studi farmacologici, criticando quanto deciso dall’apposita commissione, a proposito della durata del tirocinio pratico e delle qualità richieste ai professori di Farmacia. Lo scrivente, d’accordo con il professor Abbene, propone a Moris la stesura e la pubblicazione di una lettera a confutazione di quanto sostenuto dal cavalier Orosi.
Lettera inviata da Torino il 17 luglio 1860. Lo scrivente ha sostituito il professore Piria, in sua assenza, nella commissione di esame. L’incarico gli è stato però revocato, poiché il suo titolo è di “ripetitore”. Chiappero spiega a Moris come, a suo avviso, la legge non impedisca assolutamente il rinnovo.
Lettera inviata da Nizza il 1° giugno 1844, in cui lo scrivente raccomanda a Moris il dottor Fournier di Parigi, che vorrebbe venire a Torino per studiare gli aspetti interessanti della città.
Lettera inviata da Como il 30 dicembre 1842, in cui Cesati chiede a Moris di mandargli, tramite il signor Casanova, alcuni esemplari di piante. Ha dovuto far rifare alla litografia Vassalli alcune tavole della sua Iconographia, perché riuscite troppo grossolane. Avrebbe voluto accludere anche la Centaurea filiformis, però ha rinunciato, avendogli detto De Notaris che probabilmente Moris l’avrebbe pubblicata nella Flora Sardoa. Persone. Casanova, Vassalli, De Notaris.
Lettera inviata da Como il 7 novembre 1841. Cesati ha spedito al libraio Meisner il pacco destinato a Moris. Meisner gli ha però mandato una lettera ove dice che il pacco è stato gravemente manomesso, probabilmente dalla Finanza. Cesati è adirato con Meisner perché non ha protestato con chi di dovere per l’inconveniente. Gradirebbe avere un esemplare di Trifolium Balbisii, per confrontarlo con un Trifolium da lui raccolto al Col di Tenda.
Lettera inviata da Como il 27 settembre 1841. Cesati, tramite il console De Angeli spedisce a Moris 360 piante della Nubia. E’ tuttora in attesa da Steudel della seconda quota di altre 200 piante abissiniche, a proposito delle quali è disponibile un nuovo lotto, che potrebbe essere spedito tramite il libraio Meisner. Spera di vedere De Notaris, accompagnato dalla sposa. Chiede a Moris se sia possibile avere un esemplare di Polygonum.
Lettera inviata da Como il 31 marzo 1841. Cesati ha mandato a Moris, tramite il signor Meisner, 200 piante africane; ne verranno spedite entro breve tempo altre 200. Viene rilasciata una ricevuta per 130 franchi.
Lettera inviata da Milano l’11 aprile 1840, in cui Cesati dice a Moris di avergli mandato, ancora tramite Bazzi, due piante di Vicia. Non ha avuto modo di aggiungere osservazioni, data una gravissima malattia della moglie.
Lettera inviata da Milano il 17 dicembre 1839. Cesati, tramite il signor Bazzi, direttore della Compagnia Drammatica, invia a Moris un esemplare di Daucus hispanicus, ricevuto dal professore Kunze di Lipsia; il campione mandatogli da Endress non era ben sviluppato. Data la rarità, prega Moris di limitarsi a staccare una sola ombrella e di restituirgli il resto. Sta preparando i disegni di Rariores vel novae stirpes; ha già pressoché ultimato quelli di Prodromus umbelliferarum. Nel post scriptum Cesati annuncia la nascita dell’Istituto di scienze e arti. Tra i primi membri nominati alla Cattedra di Scienze preparatorie per Chirurghi vi sono il dottor Garavaglio per l’Università di Pavia e il dottor Meneghini per l’Università di Padova.
Lettera (su carta intestata della Direzione del R. Orto Botanico di Napoli) inviata da Napoli il 16 novembre 1868, in cui Cesati annuncia l’arrivo a Napoli delle tre casse che Moris gli ha mandato. Spera di ricambiare l’invio, quando l’orto napoletano sarà in migliori condizioni.
Lettera inviata da Napoli il 22 febbraio 1868. Cesati ha lasciato compilare al suo collaboratore Pasquale l’elenco dei desiderata. All’Orto di Napoli ha trovato un deficit assai elevato. Professori ed allievi l’hanno accolto assai bene. E’ preoccupato per le condizioni di salute di Moris.