Lettera senza data e località di invio. [La data dovrebbe essere stabilita, in base al contesto, non prima del 1848, anno in cui il vicerè di Lombardia, Ranieri d’Austria, lascia Milano]. Nella lettera Heyland si dice in attesa di ricevere piante da disegnare. Dopo la partenza del vicerè Ranier [18 gennaio 1848], gli è stata provvisoriamente mantenuta la rendita precedente, però non gli è stata assegnata la diaria di quando lavorava a Monza; pertanto abita di nuovo a Milano in piazza Fontana. Heyland spera di essere reintegrato nella precedente posizione, quando la Lombardia sarà sotto la sovranità del Piemonte [purtroppo si dovrà aspettare sino al 1859!].
Lettera inviata da Ginevra il 29 dicembre 1840. Lo scrivente restituisce, come raccomandatogli da Moris, l’esemplare di Saxifraga florulenta con un disegno, oltre a due altri disegni da mandare a Moretti. Moris gli ha detto che un botanico italiano avrebbe bisogno di disegni ed Heyland si dichiara disponibile. Elenca il costo di alcune sue opere.
Lettera senza data e località di invio. Heyland invia a Moris un semplice schizzo della pianta richiestagli, pregandolo di mandargli in dettaglio i particolari. Ringrazia Moris dell’interessamento per il figlio ancora ad Aosta.
Lettera inviata da Milano il 2 dicembre 1854. Heyland invita Moris a mandargli le piante tramite il signor Bréton, segretario del console francese a Milano. Questa persona potrebbe anche portargli le conchiglie e il materiale fossile del segretario dell’Accademia, Sismonda.
Lettera inviata da Milano il 12 giugno 1849. Heyland ha ricevuto il pacco con le piante di Urtica. Si lamenta di avere poco lavoro e sta meditando di abbandonare la pittura per trovarsi un’altra occupazione.
Lettera inviata da Milano il 25 maggio 1849. Heyland ringrazia Moris per il pagamento dei disegni. Ha poco lavoro e attende con impazienza le piante di Urtica. Spera di trovare qualche commissione presso i membri dell’Accademia. Ha avuto notizie del figlio: si trova ad Aosta, al deposito degli ufficiali, ma vorrebbe continuare la carriera militare.
Lettera inviata il 21 maggio 1849, senza località di invio. Heyland ringrazia Moris per la lettera ricevuta. Attende che gli arrivi Urtica hispida D. C.
Lettera inviata da Milano il 6 maggio 1849. Heyland manda a Moris due tavole dipinte. Scende in particolari, per quanto riguarda Rumex suffocatus, Mercurialis elliptica, Myosotis e Armeria splendens. Riconosce che il disegno a volte è troppo geometrico, tralasciando la grazia e il “disordine” della natura. Era la malattia di Turpin, di cui però Heyland vorrebbe guarire. Chiede a Moris se tra i suoi colleghi dell’Accademia non vi sia qualcuno interessato a rappresentare l’anatomia e la patologia animale, di cui in passato si è occupato, collaborando con Maunoir, Prévost, Lombard, Gose. Per il pagamento dei disegni può, per mezzo dei fratelli Gericaud a Torino, appoggiarsi sul conto a Milano di Malegen di Ginevra.
Lettera inviata da Milano il 15 aprile 1849, in cui Heyland sollecita a Moris l’invio delle piante da riprodurre. Non ha più avuto notizie del figlio. Porge a Moris le condoglianze per la perdita del fratello, di cui non ha ricevuto posta. Teme che anche le sue lettere non siano arrivate al figlio.
Lettera inviata da Ivrea il 17 settembre 1848, in cui il figlio del pittore conferma quanto dichiarato dal padre. Vorrebbe rientrare in servizio, possibilmente nel reggimento cui era stato assegnato. I suoi superiori sono il generale Olivieri, comandante delle truppe lombarde, e il colonnello Stampa, comandante del deposito degli ufficiali lombardi a Ivrea.
Lettera inviata da Milano l’11 agosto 1848. Il figlio di Heyland, dopo la ritirata di Cremona, ha ricevuto l’ordine di rientrare a Torino. Heyland chiede a Moris di interessarsi e di mandargli notizie del figlio. I disegni sono pronti, però è forse meglio che i viaggi delle diligenze siano più sicuri.
Lettera inviata da Ginevra il 13 settembre 1840, in cui la scrivente ricorda con piacere Moris e la di lui consorte, e parla della propria famiglia. La figlia ha ricevuto un importante premio di musica al conservatorio; il marito ha ottenuto un premio all’esposizione di Lione e ha ricevuto grandi elogi su Annales de Paris. Ora sta terminando i lavori per Boissier. Sarebbe bello poter lavorare per Moris. Il marito ha cessato di collaborare con De Candolle, che non si occupa più di botanica. La signora vanta una serie di conoscenze altolocate che, se necessario, potrebbero mettere una buona parola presso il Re di Sardegna, che sta patrocinando pubblicazioni scientifiche. Conclude con la preghiera, in caso di risposta, di spedire a madame Pytt al Bourg de Fourre, perché non vuole fare sapere della lettera al marito.
Lettera inviata da Milano il 10 aprile 1848. Heyland riconosce sensate le osservazioni di Moris. E’ ancora stordito per la “felice catastrofe” che dovrebbe portare l’Italia alla liberazione dai suoi nemici. Al momento occorre pensare all’organizzazione militare e all’ordine pubblico; in seguito si penserà alla scienza e all’arte. E’ in attesa delle Orobanche di Moris.
Lettera inviata da Milano il 3 aprile 1848. Heyland, come repubblicano, gioisce per i benefici e le libertà concessi dal re Carlo Alberto, anche se teme che, essendo svizzero, potrebbe avere qualche svantaggio per il proprio lavoro. Spera che un eventuale nuovo governo guardi con favore il parco di Monza e i suoi giardini: un disegnatore botanico potrebbe essere utile. Heyland pensa che Moris, se fosse necessario, lo potrebbe raccomandare.
Lettera inviata da Milano il 29 agosto 1847. Lo scrivente spera di vedere Moris quando passerà per Milano, andando alla Riunione degli scienziati a Venezia. Grazie a Manetti la collezione di belle piante aumenta ogni giorno. Moris non gli ha detto se i suoi disegni sono stati esposti. Vuole avere conferma che la madre di De Candolle sia morta.
Lettera inviata da Monza il 2 ottobre 1847. Heyland è dispiaciuto che Moris non passi per Milano andando al Congresso. Vuole sapere se i suoi disegni sono stati esposti. Prega Moris di farglieli pervenire, poiché spera di trovare uno spazio nell’album della Duchessa di Parma. Gli chiede se ha notizie di De Candolle e di Boissier.
Lettera inviata da Milano il 18 marzo 1847, in cui Heyland comunica a Moris di avergli restituito disegni e piante, proteggendo i frutti in un cartone a parte.
Lettera inviata da Milano il 9 giugno 1846, in cui Heyland annuncia l’arrivo dei disegni da correggere e della piante fresche. I fiori della Buglossites sono sbocciati, ma la Nepeta non dà segni di ripresa. Provvederà alle opportune correzioni.