Lettera inviata da Genova il 28 luglio 1844. Lo scrivente ha dovuto lasciare Genova per andare a Cagliari a causa di urgenti problemi familiari. Un figlio era gravemente ammalato e quando lo scrivente è tornato purtroppo il figlio era già morto. Meloni è rimasto con due soli figli, essendone in precedenza morti altri due probabilmente per una tara ereditaria, unita al clima di Cagliari. Meloni vorrebbe ora trasferirsi in continente con i figli rimastigli e prega Moris di tentare di scambiare il suo posto di docente in Sardegna con qualche persona desiderosa di trasferirsi nell’isola, allettato da una maggiorazione di compenso, assegnata ai professori forestieri. E’ comunque disposto ad accettare altre occupazioni.
Lettera inviata da Cagliari l’11 maggio 1840. Lo scrivente, tramite un conoscente, manda a Moris i semi del cotone e un pacco di corallina provenienti dal giovane Chessa, tempo prima inviato in Piemonte dal canonico Muscas per perfezionarsi nel preparare alcuni tessuti. In sua assenza è stata decisa una riorganizzazione del museo, affidando l’incarico a persone ignare delle varie discipline: a lui spetterebbe la direzione scientifica e al signor Cara la parte materiale del lavoro. Il ministro si era dimostrato favorevole ad assegnargli 100 scudi per l’incarico, però il magistrato gli ha fatto sapere che la somma era già stata assegnata a professori più anziani. Vi è anche la proposta di affidare a Cara l’incarico di Ingegnere delle Regie Miniere. E dire che non distingue l’argilla dalla calce! Meloni chiede a Moris di inviargli le alghe promesse.
Lettera inviata da Cagliari il 28 dicembre 1835. Lo scrivente enumera le varietà di cavoli coltivati nel Sassarese. Finalmente il professor Cossu è uscito dal lazzaretto e si è ripreso l’insegnamento di Medicina Legale, di cui era titolare stipendiato; lo scrivente potrà pertanto recarsi a Genova, come aveva desiderato.
Lettera inviata da Cagliari il 22 febbraio 1833. Lo scrivente si lamenta degli ostacoli che molti frappongono alla sua nomina. Il dottor Piso nei prossimi giorni andrà a Genova, probabilmente per assicurasi la cattedra di Clinica. Ringrazia Moris per il catalogo dei semi e gli manda notizie, compreso il nome locale, di alcune piante della Sardegna.
Lettera inviata da Cagliari il 20 aprile 1833. Lo scrivente acclude alla lettera un esemplare di Geranium bulbosum, non descritto nei cataloghi di Moris. A proposito dei suoi problemi di carriera, Meloni ha ritenuto opportuno informare il Magistrato della Riforma che durante il soggiorno in continente ha raccolto qualche centinaio di piante, con cui si potrebbe costituire un erbario per gli studenti, in mancanza di un orto botanico. Gli occorrerebbe però un sussidio per potere continuare a fare escursioni di raccolta, che non è in grado di finanziare con lo stipendio di assistente alla cattedra di Materia Medica e di Botanica. Altre persone, ad esempio il professor Cossu, avevano ricevuto sussidi. Meloni non ha avuto nessun aiuto, essendo la Botanica ritenuta un lusso. Gli è anche stata negata la supplenza alla cattedra del professor Cossu.
Lettera inviata da Berna il 15 gennaio 1828, in cui lo scrivente dice che da tempo desiderava collegarsi con un botanico esperto della Sardegna. Il signor Ehrsam, direttore in Sardegna dei Reali Stabilimenti dei Tabacchi, gli ha fatto il nome di Moris. Meissner desidererebbe avere piante della Sardegna, sia in scambio con piante svizzere sia con altre condizioni. Ha avuto in visione il primo Elenchus, che Moris aveva mandato a Charpentier a Bex. E’ allegata alla lettera una lista di desiderata tratta dal predetto Elenchus. Accompagna la lista un invito (in lingua latina) ad altri eventuali botanici desiderosi di collaborare con lui, alle stesse condizioni offerte a Moris. A tali scambi sarebbe interessato anche il professore Roeper di Basilea, che possiede l’erbario di Lamarck. Meissner omaggia a Moris una sua opera Monographiae Generis Polygoni Prodromus.
Lettera inviata da Basilea il 30 maggio 1845. Lo scrivente è stato per qualche settimana a Monaco da Martius. Al ritorno a Basilea ha trovato un pacco del professor Ernst Meyer da consegnare a Moris. Spera di veder Moris alla riunione della Société Suisse di scienze naturali in luglio o agosto.
Lettera inviata da Milano il 4 gennaio 1840. Meiners fa avere a Moris copia dei suoi debiti verso la casa editrice e gli chiede se corrisponde ai dati in suo possesso [tale copia è mancante]. Gli è stata spedita l’opera di Steudel, Nomenclator. Se non è ritenuta interessante, potrà essere restituita tramite Marietti.
Lettera senza data e località di invio. Meiners elenca i libri spediti a Moris tramite Marietti. Lo prega di effettuare il pagamento tramite il libraio G. Vaccarino. Persone. Marietti, Vaccarino.
Lettera inviata da Milano il 26 dicembre 1838. Meiners comunica a Moris di avere inserito in un pacco spedito al cavalier Avogadro, l’opera di Schlechtendahl, Linnea XII n° 3. Seguono gli auguri per l’anno nuovo.
Lettera inviata da Milano il 25 febbraio 1838. Meiners comunica a Moris di avere ricevuto dai fratelli Toscanelli la somma da lui versata, a saldo dei precedenti debiti. Verrà inviata la quietanza, redatta secondo le modalità segnalate da Moris.
Lettera inviata da Milano il 24 gennaio 1843. Meiners ha spedito a Moris un altro pacco di libri, che contiene anche alcuni volumi che dovrebbe fare pervenire ad Avogadro.
Lettera inviata da Milano il 18 maggio 1842. Meiners ha spedito a Moris con la diligenza un pacco di libri, che contiene anche alcuni volumi che dovrebbe fare avere ad Avogadro.
Lettera inviata da Milano il 10 febbraio 1838. L’editore Meiners comunica a Moris di avergli mandato, tramite Marietti, i due volumi richiesti. Lo prega di pagare ai fratelli Toscanelli la somma in precedenza da loro saldata a nome suo. Segue sintesi degli ultimi acquisti di Moris, con specificato il costo dei singoli volumi.