Lettera inviata da Occhieppo Superiore (Bi) il 15 settembre 1854, in cui Negri prega Moris di segnalarlo al cavaliere Fava, ispettore generale della Pubblica Istruzione, al fine di fargli ottenere la cattedra di Lettere a Porta Nuova.
Lettera intestata “Ministero degli Affari Esteri”, inviata da Torino il primo di settembre 1859, in cui lo scrivente comunica a Moris che la spedizione di piante di vite ad Ava [Birmania] non è probabilmente ben riuscita. Viene riportato un passo della lettera spedita l’11 giugno 1859 dal missionario Abbona, il quale racconta che la cassetta con i tralci di vite, che sarebbe dovuta arrivare all’inizio di aprile, è arrivata solo da pochi giorni. Le piante sono deteriorate e teme che seccheranno tutte.
Lettera inviata da Chioggia il 16 febbraio 1831, in cui lo scrivente ringrazia Moris per avergli inviato il diploma di socio corrispendente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Gli spedisce una copia di Flora Veneta per Colla. Purtroppo non ha più copie dell’Algologia Adriatica per l’Accademia. Spedisce una seconda copia di Flora Veneta, da fare avere all’Accademia di Genova, di cui ambirebbe fare parte. Qualsiasi spedizione potrà essere indirizzata al negoziante Domenico Vianello, presso il caffè Pedrocchi di Padova. Anche il direttore delle diligenze e messaggerie, Francesco Lupi, è avvertito. Al pacco può essere accluso uno scritto, sfuggendo così alla posta, che è molto costosa.
Lettera inviata da Chioggia il 9 dicembre 1830. Naccari ha ricevuto comunicazione di essere stato nominato, su proposta di Moris, socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Lo ringrazia e lo prega di ringraziare anche il professore Giobert e l’avvocato Colla, che hanno sostenuto la candidatura. Naccari sa che quest’ultimo è un eccellente botanico; aveva intenzione di fargli avere la sua Flora veneta, ma non sa come raggiungerlo. Ha intenzione di preparare una Algologia Europaea; sta raccogliendo esemplari da amici e corrispondenti. Ha esaminato la Hydrophytologia Regni Neapolitani di Della Chiaia [sic!], in cui ha trovato molte divergenze con quanto egli ritiene. Sarebbe opportuno, per il bene della scienza, trovare un’uniformità di vedute.
Lettera inviata da Chioggia (Ve) il 31 ottobre 1830. Naccari ringrazia Moris per avergli mandato esemplari di alghe sarde. Lo prega di salutare Balbis, che dovrebbe essere ritornato in patria. Nel P. S. dice a Moris, nel caso dovesse spedirgli qualcosa, di servirsi del signor Domenico Vianelli in Padova presso il caffè Pedrocchi.
Lettera inviata da Chioggia il 25 novembre 1829. Naccari si presenta a Moris, avendo conosciuto, tramite il suo amico Bertoloni, i suoi Elenchus di piante della Sardegna. Gli manda una copia di Flora Veneta e di Algologia Adriatica. Per le alghe ha utilizzato come base Systema Algarum di Agardh, apportando però qualche variazione, poiché l’autore svedese, poco esperto di alghe mediterranee, ha descritto alghe già nominate da Gmelin, Wulfen, Bertoloni ecc. Acclude una seconda copia di Flora Veneta da fare avere all’Accademia di Torino, di cui gradirebbe fare parte come socio corrispondente. Segue una serie di persone e relativo indirizzo, dove gli si possono inviare materiali e corrispondenza: Giuseppe De Cristoforis a Milano, padre fra’ Gallicano Bertazzi chimico farmacista nell’ istituto di S. Giovanni di Dio sempre a Milano, Gaetano Campana vice-console siciliano a Venezia, oppure a Bologna all’amico Bertoloni.
Lettera inviata da Parigi il 23 febbraio 1829. Mérat ha ricevuto da Moris tramite Bonafous la seconda spedizione di piante. Sta raccogliendo le piante desiderate da Moris. Spera di ricevere altre piante rare, nuove o assenti in Francia.
Lettera inviata da Parigi il 23 febbraio 1829. Mérat ha ricevuto da Bonafous le piante desiderate. Non ha fatto in tempo a consegnargli quelle che interessavano a Moris. Segue un lungo elenco di piante segnalate negli Elenchus, che desidererebbe avere almeno in parte.
Lettera inviata da Cagliari il 20 aprile 1841. Lo scrivente avvisa Moris di avergli spedito una cassa grande di bottiglioni di vino del fornitore don Fortunato Pintor, da inviare a Ginevra al De Candolle, e una cassa piccola con assaggi dei vari bottiglioni per lo stesso Moris. Lo spedizioniere è Paolo Drago di Genova, che si servirà del brigantino Tamerlano del capitano Mauro Revello. Lo scrivente ha avuto febbre prolungata ed ha dovuto fare uso del citrato di chinino; non è pertanto riuscito a contattare il teologo e avvocato Stellardi. Muscas ha ricevuto da Napoli una lettera di Gussone che lo prega di spedire alcuni libri a Genova a De Notaris. Nel P. S. del 21 aprile Muscas comunica a Moris che in questo stesso giorno l’Augusto Sovrano ha visitato l’Ospizio di S. Lucifero. Lo scrivente è stato presente con i membri della congregazione e ha fatto umilmente presente le difficoltà dello stabilimento a causa della scarsità di fondi.
Lettera inviata da Ginevra il 5 marzo 1857, in cui lo scrivente vorrebbe sapere da Moris se l’amministrazione del Museo Reale di Torino sarebbe disposta ad acquistare il suo ricchissimo erbario di circa 12.000 esemplari, comprendente tra le 4.000 e le 5.000 specie. Comprende soprattutto piante della Germania, della Svizzera, dell’Ungheria, dell’occidente francese e dei Pirenei, e piante dei paesi orientali fornitegli da Boissier. Lo cederebbe per 2.000 franchi. La propria situazione economica è sempre critica.
Lettera inviata da Ginevra il 9 febbraio 1857. Lo scrivente comunica a Moris che dall’anno precedente è stato nominato da De Candolle conservatore dell’erbario ginevrino. Ha diviso le piante per famiglie, seguendo il Prodromus. Per quanto riguarda le monocotiledoni e le crittogame ha usato i testi delle flore delle varie regioni del globo [nei volumi del Prodromus di De Candolle sono presenti solo le dicotiledoni]. Nei momenti disponibili ha compilato un lavoro sulle Resedaceae, premiato dalla Societe de Physique et de Sciences Naturelle di Ginevra. Mueller chiede a Moris se, dato il suo modesto guadagno, non gli potesse trovare un posto di custode di qualche erbario di sua conoscenza. Possiede inoltre parecchie lingue. Boissier e De Candolle potrebbero confermare le sue capacità.
Lettera inviata da Schneeberg il 28 febbraio 1832. Mueller è tornato a Schneeberg dopo lunghe peregrinazioni. Una lettera di Sprengel gli ha fatto ricordare Moris, di cui non ha notizie da tanto tempo. Ha comprato una farmacia per 20.000 scudi ed ha poco tempo per dedicarsi alla Botanica. Manderà a Sprengel moltissime piante da determinare. Seguono considerazioni su molte piante fanerogame e crittogame, di cui sarebbe necessario fare chiarezza. Prega Moris di salutare Capelli, Regis e Lisa.
Lettera inviata da Eslinga [Esslingen] il 16 giugno 1829, in cui Mueller ringrazia Moris per la lettera e per avergli spedito quella di Capelli. Tornerà per due mesi in Sassonia, sua patria, e successivamente andrà a Monaco per studiare Zoologia, avendo intenzione di fare un viaggio in Australia. Manda a Moris i muschi che ha raccolto in Sardegna, determinati da Bruih a Dueponti. Segue un elenco di muschi locali che, se Moris desidera, gli possono essere inviati. Il professor Hochstetter gradirebbe ricevere da Moris nuovi licheni, scambiandoli eventualmente con quelli della propria regione. Prega Moris di salutare Lisa.
Lettera inviata da Eslinga [Esslingen]. Lo scrivente è tornato in Germania. Ringrazia Moris per le attenzioni dimostrategli in Sardegna e a Torino; ringrazia anche Steudel e Hochstetter. Da Torino, attraverso il Gran S. Bernardo, è stato a Chamonix e successivamente a Ginevra e per tutta la Svizzera. A Luserna ha incontrato Capello , cui ha affidato l’incarico di salutare Moris. Mueller sta allestendo erbari di Norvegia, del Capo di Buona Speranza e di S. Domingo, di cui offrirà l’acquisto all’Orto di Torino e all’avvocato Colla. Possiede parecchie piante di Sardegna non contemplate negli Elenchus di Moris, che gli invierà assieme a piante tedesche e norvegesi. Si scusa dell’italiano non perfetto. Nel P. S. vengono elencati i prezzi di alcune piante.