Lettera inviata da Genova il 19 aprile 1843. De Notaris ha ricevuto le piante mandate da Torino: sono tutte vive e vegete. Attende alcune piante nizzarde da Montolivo e di Ventimiglia da Panizzi. Gussone gli ha scritto che ha spedito Synopsis.
Lettera inviata da Genova il 27 marzo 1843. De Notaris spedisce a Moris le piante che gli manda il professore Richard, di ritorno dal Meridione. Gussone non ha ancora ricevuto, dopo oltre un anno, i libri che gli ha spedito il canonico Muscas. De Notaris si sta occupando di Compositae ed elenca una lunga serie di considerazioni e dubbi.
Lettera inviata da Genova il 5 marzo 1843. De Notaris ha incontrato il botanofilo padre De Negri: anch’ egli ha trovato la Ridolfia nel torrente Sturla, però con frutti più maturi. Si occuperà ora di Dipsaceae, Rubiaceae e Valerianeae. In seguito affronterà le composite, di cui anticipa alcuni quesiti riguardanti il genere Bellis. Al Bollo è stata assegnata una nuova destinazione a Romagnese, nell’Appennino pavese.
Lettera inviata da Genova il 25 febbraio 1843. De Notaris ringrazia Moris per avergli mandato la stampa della sua trattazione delle Umbelliferae [nella lettera n. 243.29 De Notaris aveva chiesto a Bucco o a Lisa una trascrizione manuale], che restituirà quanto prima. Alla lettera è accluso un elenco dei generi delle Umbellifere della Liguria, chiedendo a Moris di dirgli come classificare quelli sottolineati in rosso, non facenti parte della flora sarda. Seguono dubbi e osservazioni di piante della famiglia delle Umbelliferae, che De Notaris ritiene un vero rompicapo.
Lettera inviata da Genova il 14 gennaio 1842. Il signor Bollo verrà a Torino, per sollecitare la decisione della sua causa e probabilmente cercherà Moris. E’ molto impaziente ed è necessario cercare di calmarlo per non far precipitare le cose, specie se non ha nulla di cui rimproverarsi, come risulterebbe dalle conclusioni dell’avvocato Franchi. De Notaris manda a Moris un elenco di semi, sottolineando quelli maggiormente desiderati. Vorrebbe fare un’escursionne sulle montagne sopra Albenga. Manda a Moris l’indirizzo di Durieu, che ha raccolto molte piante durante la spedizione in Algeria. Infine chiede a Moris lumi su Melilotus longifolia, descritti da Tenore e Badarò.
Lettera inviata da Genova il 19 febbraio 1843. De Notaris spedisce a Moris un esemplare di Bupleurum, che ritiene pianta non ancora conosciuta. Ne acclude una descrizione per un’eventuale pubblicazione da presentare all’Accademia con il nome anche di Moris. De Notaris chiede se Lisa o Bucco possono trascrivergli una copia della Synopsis Generum che Moris fa precedere alla famiglia delle Umbelliferae, poiché non gli garba la classificazione adottata da De Candolle e da Bertoloni. E’ presente anche un elenco di piante indicate da Bertoloni come crescenti nel Nizzardo, che desidererebbe avere.
Lettera inviata da Genova il 13 febbraio 1843, in cui De Notaris chiede a Moris lumi su alcune piante di Ulex raccolte in Liguria. Seguono considerazioni sui generi Potentilla, Tamarix ed Epilobium.
Lettera inviata da Genova l’1 febbraio 1843. De Notaris ha spedito a Moris le composite di Viviani, tra le quali vi sono anche esemplari di Gussone e di Tenore; vi sono molti errori di determinazione. Sta esaminando le rose, ma non riesce a venirne a capo, date le discordanze tra gli autori. Ha difficoltà anche con il genere Potentilla.
Lettera inviata da Genova il 28 gennaio 1843. De Notaris ringrazia Moris per i libri e i semi inviatigli. Gli spedirà il catalogo dei semi e le composite italiche di Viviani. Ha sempre difficoltà nei rapporti con il presidente, che continua ad essergli ostile e non vorrebbe continuare a tenere un giardiniere giornaliero oltre ai due fissi, che secondo De Notaris sono assolutamente inefficienti. Segue una lunga serie di fatti su cui le autorità dissentono e pongono ostacoli alle sue decisione o proposte.
Lettera inviata da Genova l’8 gennaio 1843. De Notaris ha ricevuto da Moris osservazioni assai favorevoli sul suo manoscritto e si farà scrupolo di tenerne conto. Chiede a Moris di favorirgli alcune Caliciflorae di Sardegna assieme ad altre piante del Nizzardo. Per quanto riguarda queste ultime, avrebbe dovuto citare Enumeratio Stirpium Agri Nicaeensis di Allioni, che però non possiede. Le figure di Dodoneo, Lobelio, Clusio, Bauhin non sono utili per la determinazione. Tra le reliquie balbisiane sono elencate Sciagraphia di Chabrey e Historia di Garidel. Lisa potrebbe chiederle in prestito alla vedova Balbis. De Notaris manda a Moris alcune cose da parte di Savi: la Florula Gorgonae è interrotta per la sospesa pubblicazione del Giornale Pisano.
Lettera inviata da Genova il 31 dicembre 1842. De Notaris prega Moris di dare un’occhiata alla prefazione che ha preparato per l’elenco delle piante ligustiche, per evitare che gli sia sfuggito “qualche farfallone da far ridere i tacchini”. Seguono osservazioni sul genere Baccharis. Porge a Moris gli auguri di Capodanno.
Lettera inviata da Genova il 24 dicembre 1842. De Notaris restituisce il testo della descrizione di Isias [vedi lettera n.243.17] senza alcuna correzione, unitamente alla didascalia della figura. Esprime il suo parere su una specie di Agaricus. Alle piante ligustiche aggiunge alcune piante piemontesi da lui raccolte e altre fatte raccogliere presso Tortona. Ha fatto restituire al dottore Varese i due volumi dell’Accademia.
Lettera inviata da Genova il 17 dicembre 1842. De Notaris ha finito di ricopiare le schede dell’elenco, che manderà quanto prima, unitamente alle piante dubbie. Accluderà un testo di presentazione. Deve preparare qualche articoletto di botanica, che ha promesso al giornale Espero. Vorrebbe parlare dei “tubes seveux” di Gaudichaud, di cui si è trattato su Annales des Sciences Naturelles. Si tratta di cose conosciute, che ha sempre osservato nelle piante rampicanti. E’ arrivato il testo dell’assoluzione di Bollo.
Lettera inviata da Genova il 23 agosto 1842. De Notaris, per non parere indolente e poltrone, non ha fatto richiesta per l’anno in corso di essere esentato dalle lezioni del martedì. Non è riuscito a vedere il cavaliere Serra per parlargli dei lavori da fare nel giardino. Il cavalieri Foppiani l'ha spaventato, comunicandogli quale potrebbe essere il costo della sola costruzione del muro di sostegno: 3 o 4 mila franchi! De Notaris elenca molti altri lavori necessari, che prima o poi bisognerà fare. Si lamenta poi dell’imperizia e della trascuratezza del giardiniere, che gli lascia morire le piante più belle. Gli ha lasciato “crepare” la Caryota mitis, pagata la scorsa estate 150 franchi. De Notaris suggerisce a Moris alcune nuove sinonimie da tenere presenti nella compilazione del catalogo dei semi. Vorrebbe avere presto la monografia di Vittadini su Licoperdon.
Lettera inviata da Genova il 17 agosto 1842, dove lo scrivente ringrazia Moris per i chiarimenti ricevuti a proposito dei suoi dubbi della lettera precedente. Ora sta “sudando” sulle piante di Malva: sono soprattutto le mille forme di M. sylvestris e di M. alcea a fargli perdere la pazienza. Il giorno seguente De Notaris partirà per Milano e in seguito andrà nel novarese per una quindicina di giorni, facendo base ad Intra. Aveva intenzione di passare per Bobbio, però Balsamo gli ha promesso di cedergli le piante trovate in quei luoghi, e preferisce esaminare prima il materiale.
Lettera inviata da Genova il 29 luglio 1842, in cui De Notaris ringrazia Moris per i libri e la Spigelia. Gli ha spedito un plico arrivato da Firenze da parte di Parlatore, contenente esemplari del ritratto dello stesso Moris. De Notaris lo trova ben riuscito; anche la moglie l’ha subito riconosciuto. Ha dovuto farsi forza per non trattenerne una copia. Sta preparando il capitolo delle Talamiflorae da presentare in autunno all’Accademia. De Notaris manda a Moris esemplari di Delphinium, su cui ha parecchi dubbi, che esprime in dettaglio. Chiede lumi su parecchie altre piante. E’ contento che Lisa faccia “buoni affari” sul monte Cistella.
Lettera inviata da Genova l’11 gennaio 1842. De Notaris ringrazia Moris per le notizie dategli a proposito di una umbellifera di cui gli ha mandato i semi e lo prega di scusarlo se ha mandato in ritardo a Gussone i libri ricevuti dal canonico Muscas; non disponeva infatti della somma necessaria per pagare anticipatamente il trasporto per nave. Il nome esatto che interessa Moris è Pietro Maria Botto. Moris dovrebbe dire a Bongain che non sono arrivati a Genova gli ultimi volumi dell’Accademia. Con il vino e il capriolo, il dottore Bruera dovrebbe mandare anche alcune piante, come pare di capire da una sua lettera.
Lettera inviata da Genova il 16 luglio 1842. De Notaris comunica a Moris il costo dei letti di ferro. Ringrazia per le notizie su Lisa e spera che negli alti pascoli trovi piante interessanti. Un suo giardiniere è tornato da La Spezia e Palmaria con molte piante. Fà alcune osservazioni su piante del genere Polygala trovate di recente.
Lettera inviata da Genova l’11 luglio 1842. De Notaris ringrazia Moris per la presentazione del nuovo genere botanico fatta all’Accademia; lo ringrazia altresì per le considerazioni sul Ranunculus che gli ha mandato. Ha rinvenuto una Calendula, simile a una che ha visto vicino a Cagliari. Sta mettendo da parte le piante di difficile determinazione, per poi consultare Moris durante le vacanze. Un suo giardiniere è tornato dall’Appennino con un fascio di specie nuove, che elenca. Prega Moris di mandargli qualche pianta di Spigelia anthelmia per la contessa Regis, che vuole trarne un rimedio omeopatico. Vorrebbe anche sapere il costo di tre mazzi di matite, che non gli è riuscito di trovare a Genova.